"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

giovedì 29 novembre 2012

Ilaria Capua e l'Open Source

Ilaria Capua, veterinaria appassionata del suo lavoro, ricercatrice esperta ed aperta.

Sito di Ilaria Capua.

Qui un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere:

Ilaria Capua, ovvero "I virus non aspettano".

L'impostazione che Ilaria Capua ha dato al suo lavoro e alla sua equipe di ricerca ha qualcosa in comune con l'Open Source Economy e l'Open Business Model?

lunedì 26 novembre 2012

Il ruolo della donna nella chiesa e nella società

PARIGI


La presidente del Movimento dei Focolari Maria Voce, meglio conosciuta come EMMAUS, alle Settimane Sociali di Francia.

È al cuore dei tre giorni parigini della sessione 2012 delle Semaines Sociales (23-25 novembre) che si svolge l’intervento di Maria Voce, nella plenaria del 24 pomeriggio, su “Uomini e donne nella chiesa”. Non è una questione di potere, ma di amore, è il messaggio che emerge dal suo discorso, sull’argomento affrontato insieme al teologo Alphonse Borras e alla caporedattrice della rivista cattolica francese Pèlerin, Anne Ponce.

In una istituzione in cui la gerarchia è maschile, quale riconoscimento dare al contributo sempre maggiore delle donne? È la domanda da cui prende spunto il pomeriggio. Maria Voce interviene volentieri, presentando la testimonianza di una donna a capo di un Movimento dalla composizione variegata e a diffusione mondiale fondato da una donna, Chiara Lubich e che – come sancito dagli Statuti – sarà sempre guidato da una donna. Un Movimento che ha nel suo dna l’unità nella distinzione, per cui l’esercizio della responsabilità è praticato congiuntamente da uomini e donne.

Maria Voce sottolinea prima di tutto come il ruolo dell’uomo e della donna debba essere compreso «alla luce del disegno di Dio sull’umanità. Creati da Dio «a sua immagine e somiglianza» (Gn 1,26), essi sono chiamati a partecipare alla Sua vita intima e a vivere in comunione reciproca d’amore, sul modello di Dio che è Amore, Trinità. Per cui la dignità dell’uomo e della donna trova fondamento in Dio creatore. Se la donna non può accedere alla carriera ecclesiastica, ella detiene il più grande dei carismi: l’amore. La donna può rispecchiarsi in Maria, la creatura più grande che esista, in Colei che ha vissuto l’amore in modo perfetto».

Dopo aver ripercorso a grandi linee la storia e la composizione del Movimento dei Focolari, Maria Voce si chiede: «Come fare per tenere unite tutte queste persone, in un’unica famiglia? Nel Movimento dei Focolari si dà più importanza alla vita che alle strutture, anche se utili». Negli anni la Chiesa ha messo spesso alla prova questa struttura «in modo particolare riguardo alla presenza di una donna, Chiara Lubich, come fondatrice e Presidente. I tentativi di annessione, o di messa sotto tutela della gerarchia ecclesiastica sono stati numerosi. Inizialmente sembrava che a capo del Movimento dovesse esserci un uomo e possibilmente un sacerdote. Chiara, e con lei tutto il Movimento, ha sempre avuto un’obbedienza incondizionata al volere della Chiesa. La frase evangelica “Chi ascolta voi, ascolta me” (Lc 10,16) doveva essere sempre rispettata, anche se le sembrava che un uomo a capo di quest’Opera ne avrebbe alterato la natura stessa che, nessuno meglio di lei, sapeva nata da Dio e non da progetto umano».

Questo per sottolineare che «il riconoscimento della donna nella Chiesa necessita di una specie di “lotta”, cioè di una fedeltà a se stessi, alla propria coscienza e, in ultima analisi, al piano di Dio. Ma una “lotta” che, in questo caso, per Chiara ha avuto le caratteristiche di una “Pasqua”, cioè di una morte e di una resurrezione, che ha permesso il manifestarsi pienamente del disegno di Dio, la Sua volontà, sul ruolo della donna».

«Questa presidenza femminile – continua Maria Voce – è molto significativa: indica una distinzione fra il potere di governo e l’importanza del carisma». È un messaggio lanciato alla Chiesa «per sottolineare la priorità dell’amore, priorità che non è un monopolio solo femminile. Certo che la donna, data la sua predisposizione alla maternità, ha una grande capacità d’amore che le dà di percepire dentro di sé quanto l’altro sta vivendo, così come solo una madre può fare…». Maria Voce sottolinea che il “vero” potere risiede nell’amore evangelico che genera la presenza di Gesù in mezzo alla comunità, affermando che quando si costruisce qualcosa su questa base «si opera un capovolgimento straordinario».

«L’unità fra l’uomo e la donna resta sempre in un equilibrio precario – continua la presidente dei Focolari –. L’uno deve sempre riscoprire il valore dell’altro, ed entrambi non dimenticare che la diversità è una ricchezza; né devono stancarsi di ricominciare ogni volta a ripercorrere la via regale del dialogo». E un’Opera che «vuol dar testimonianza dell’unità della famiglia umana deve, prima di ogni altra cosa, assicurare in se stessa l’unità», con la coscienza – ricorda in conclusione – «che una qualsiasi struttura ecclesiale non vive in funzione di se stessa ma per il bene dell’umanità in cui è immersa».

domenica 25 novembre 2012

L'uomo non separi ciò che Dio ha unito

"L'uomo non separi ciò che Dio ha unito" (Mt. 19,8).

Parole eterne, che, dopo aver varcato i secoli, varcheranno i millenni.

Chi può sapere ciò che Dio ha unito? Come e perché Dio ha unito? E chi o che cosa è, in verità, questo Dio di cui spesso si discorre?

Eccoci ritornare col pensiero alla domanda ultima: lo scopo!

Qual è lo scopo della vita, della nascita e della morte?

Senza padre non ci possono essere figli, ma perché nessuno mai parla della madre?
Non è forse ella indispensabile almeno quanto, se non di più del ... padre?

Senza un Creatore che fa di due corpi uno, che lega cielo e terra, che unisce materia e spirito, natura e uomo con legami indissolubili, non vi può essere alcuna realtà esistente.

Siamo come bambini tra le braccia della madre: voluttuosi succhiamo la linfa celeste e neppure ce ne rendiamo conto!

Chi unisce i gameti per generare gli esseri viventi?
Chi dà forza alla gravità e crea i sistemi solari, stellari, galattici?
Chi attira le particelle elementari a formare l'atomo?

Chi mai potrà prevedere fattezze, carattere e sorte della creatura che si sviluppa - e ripeto, nessuno sa come faccia! - dalla penetrazione e fusione dello spermatozoo con l'ovulo? Impossibile, anche analizzando la base genetica dei due, dedurre la genetica risultante dalla loro unione!

Chi o che cosa potrà mai separare due che si amano? Unità indissolubile dei diversi!

Nessuno potrà mai separare l'amore da se stesso, perché l'amore si ha quando si dà, l'amore trionfa quando ci viene tolto. Nell'amore donato sta la ricetta della felicità.
Quando Gesù, uomo che passò in mezzo agli uomini beneficando tutti, fu tolto a sua madre, ai suoi amici, a coloro che egli amava e che l'amavano a loro volta, nel pieno del dolore e della desolazione, proprio allora ritornò con potenza e gloria come il più bello tra i figli degli uomini.

Egli rimarrà per sempre nella storia del mondo come un faro acceso che indica la direzione ed illumina il cammino dell'umanità, che lo si riconosca o lo si rinneghi.

Il Creatore ha unito Dio all'Uomo con un legame d'amore e nulla e nessuno potrà mai separarli.

L'Uomo non divida ciò che l'unisce a Dio.

giovedì 22 novembre 2012

Una proposta per passare attraverso la crisi

Se la crescita è la causa della crisi, come potrebbe esserne la soluzione?

Come possiamo continuare a prosperare se il pianeta ha risorse limitate e pare non ci sia neppure abbastanza cibo ed acqua per tutti?

Le politiche economiche e sociali messe in atto dai governi sono adeguate per creare maggiori opportunità di occupazione, specialmente per i giovani?

Come dovrebbero impegnarsi le varie formazioni politiche e sociali, cioè partiti, sindacati, movimenti, associazioni, chiese, confederazioni delle imprese e dei lavoratori, per rispondere al malessere percepito dai cittadini?

A tutte queste domande, e molte altre, prova a rispondere questo articolo, pubblicato sul sito del Movimento per la Decrescita Felice, gentilmente segnalatoci da Massimo Montelatici (coordinatore MDF di Padova):

Proposta di confronto su un progetto per superare la crisi, creare un'occupazione utile e dare un futuro ai giovani

Se volete approfondire la conoscenza qui trovate i prossimi appuntamenti di MDF nella zona di Padova.

mercoledì 21 novembre 2012

L'Open Business Model

Traggo da un articolo a cura di Jacopo Amistani Guarda pubblicato sul sito Open SourceEcology Italia, alcuni principi dell’Open Business Model.

I principi base su cui poggia l'Open Business sono:

  • Condivisione/insegnamento aperto: un principio fondamentale è la collaborazione aperta a tutti i livelli e in tutti i luoghi.
  • Partecipazione aperta: sollecitazione a partecipare alle attività dell’organizzazione (un po' come accade in SourceForge, Blender, dove i membri facenti parte della community si prodigano in prima persona per incrementare il numero delle persone coinvolte nel progetto).
  • Diritti individuali: ogni persona è supportata ed incoraggiata ad individuare quelle attività in cui pensa di poter dare maggiore apporto produttivo, o che più gli si adattano e nel contempo gli permettano di crescere sia professionalmente che personalmente.
  • Focus della comunità: le attività di produzione sono viste come parte integrante di una serie di attività tipiche della vita di tutti i giorni: vita in famiglia, vita sociale, necessità di culto, e devono interconnettersi con successo all'interno di questo quadro.
  • Libertà dalle istituzioni: l'organizzazione non si basa né si appoggia a nessuna istituzione preesistente (stato, istituzioni religiose, ecc...). I membri sono liberi di mantenere all'interno della comunità qualsiasi ideale o principio importante per loro.
  • Conoscenza aperta: si promuove il libero scambio di conoscenza, facendo uso, per quanto possibile, dei prodotti, degli standard e dei principi sui cui si fonda l'idea di Open.
  • Libero accesso ai dati: è incluso il libero accesso ai dati privati “non sensibili” di un Membro facente parte della community (parlando chiaramente di dati preventivamente concordati con i membri dell'organizzazione).
  • Finanza trasparente: tutte le informazioni relative ai fondi destinati al progetto, alle transazioni ai profitti ecc. devono essere visibili a tutti in maniera trasparente.

Altri dettagli …

  • Conoscenza. Tutta la conoscenza e le informazioni sono accessibili e condivisibili tra i membri della community (ma anche tra coloro che non ne fanno parte, con ovvie restrizioni su determinate tipologie di dati). Tutta la conoscenza e l'informazione acquisita o sviluppata in un determinato luogo (documentazione cartacea, database locali, ecc...) deve essere posta in uno spazio accessibile a tutti (ad esempio su un server internet). La conoscenza deve diventare disponibile a tutti appena sviluppata e non in un secondo momento, ed è gestita dai partecipanti all'Open Business in questione.
  • Finanze. Il profitto netto è diviso tra i membri a seconda del loro contributo individuale (visibile a tutti). Il guadagno personale del singolo è stabilito in base alle competenze personali e professionali, alle ore lavorate, ai risultati ottenuti, ecc...
  • Gestione. Il Management è solo un altro modo per ottimizzare e migliorare la gestione del gruppo (es. primus inter pares). Le decisioni scaturiscono da un processo aperto e continuo che passa attraverso fasi di votazione e discussione che coinvolgono tutti i membri del gruppo. I ruoli gestionali all’interno dei progetti ruotano continuamente.
  • Membri. Il grado di partecipazione degli utenti può variare. Qualunque persona può essere un membro, a prescindere da: razza, colore della pelle, sesso, visione politica, religione ecc... Ciò può avvenire tramite approvazione della maggioranza dei membri già iscritti o tramite un processo di registrazione online che certifichi l'identità della persona che si sta iscrivendo. Il grado di partecipazione al progetto dipende dalle competenze sociali e professionali del singolo individuo e in base a delle regole di business e di organizzazione stabilite dall'intera community. I membri devono poter decidere a grandi linee il loro orario e luogo di lavoro: un orario prefissato dalle 8 alle 18 da lunedì a venerdì, come in un lavoro normale, oppure un orario più personalizzato per assecondare i bisogni e le necessità dei partecipanti.
  • Livelli di apertura. Open Business è un’attività commerciale dove la partecipazione nell'impresa è il più possibile aperta al pubblico promossa a tutti i livelli dell’organico aziendale.
  • Partecipazione software.
  • Rendiconto finanziario.
  • Operazioni.
  • Dichiarazioni fiscali.

Il suo obiettivo ultimo è la creazione e la condivisione di ricchezza.
Cit; Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Business_aperto.

Trovate l'articolo completo qui:

Distributed enterprise

martedì 20 novembre 2012

Cibo: una faccenda di relazioni

Da "Terre di Loppiano", fornitore di prodotti biologici toscani per il GAS MANDRIOLA ci giunge la newsletter nella quale, tra il resto, leggiamo questa informativa, che ci trova molto d'accordo.

Un grazie a tutti quanti hanno partecipato ai nostri eventi durante Loppiano Lab 2012. Sono stati momenti costruttivi e conviviali durante i quali abbiamo avuto l’occasione di conoscerci e approfondire argomenti a noi cari. Importante è stato il momento di incontro “Cibo: una faccenda di relazioni” con il prof. Luigino Bruni e il prof. Benedetto Rocchi durante il quale è stato sottolineato il forte legame che c’è tra cibo ed economia, un rapporto che esprime non semplicemente lo scambio di una merce, ma una relazione che ha una base interpersonale, politica e religiosa. Forte è stato l’invito a ritornare alla terra, alle nostre origini, per recuperare valori e lavori che possono essere una risposta al momento storico che stiamo vivendo. Numerosi i partecipanti anche alla serata di degustazioni che si è svolta sabato sera in un ambiente familiare, serata durante la quale sono stati degustati e gustati gli ottimi vini Terre di Loppiano, taglieri con crostini e formaggi e salse tipiche siciliane.
Sulla nostra pagina Facebook è possibile vedere le foto dei vari momenti.
Sulla scia di questo stimolante e interessante evento nel corso del 2013 vorremmo proporre altre iniziative Food sulle quali vi terremo aggiornati.

Chi volesse iscriversi alla newsletter può andare sul sito di Terre di Loppiano, trova il link nella pagina seguente (in basso a destra):

Laboratorio a Terre di Loppiano

Il Copyleft avverso il Copyright

Sto approfondendo la conoscenza dell'Open Source.

Letteralmente Open Source significa Sorgente aperta, in pratica io lo intendo così:

Processo attraverso il quale un'opera d'arte o dell'ingegno, un'invenzione, una scoperta scientifica o un ritrovato tecnologico vengono messi gratuitamente a disposizione dall'autore (inventore/scopritore) per l'utilizzo da parte della comunità umana.
Chiunque ne abbia le capacità e la volontà, ha il diritto di modificare l'opera dell'autore per migliorarla o adattarla a diverse esigenze senza poter accampare alcun diritto d'autore sulle modifiche apportate, né tanto meno sulla copia originale.
E questo si chiama copyleft, cioè diritto gratuito di copia e dovere di trasmettere questo diritto, in opposizione al copyright, diritto d'autore, dovere di citazione e dovere di pagamento delle royalties all'autore.

Mentre il copyright rimane all'autore e produce un'accumulazione di risorse sullo stesso autore, il copyleft si propaga indefinitamente per tutta la catena di vita del prodotto e di tutte le sue eventuali versioni modificate nel tempo, di fatto distribuisce le risorse prodotte a tutti gli utilizzatori a valle.

La piattaforma Open Source su cui produco questo blog è Ubuntu (Linux based).
Cosa significa Ubuntu? Qui ho trovato una spiegazione che mi è molto piaciuta:

Ubuntu, una saggezza ancestrale

mercoledì 14 novembre 2012

Alien scontro finale

Il titolo del post ha molto a che vedere col suo contenuto, lo capirete leggendolo.

Il dibattito sulla legge elettorale, originato dal pronunciamento popolare di due estati fa (in due mesi si raccolsero oltre 1 milione di firme popolari per chiederne la riforma), si sta progressivamente trasformando in quello che appare come un dibattito salottiero tra esperti del settore.
Ma esperti di cosa?
Sicuri che si tratti di esperti costituzionalisti?

Nell'articolo del senatore del PD Stefano Ceccanti riportato per intero al link seguente:

Legge elettorale: ritrovare il bandolo

si legge, subito alle prime righe:

"Anzitutto una premessa: com'era ovvio il dibattito ha finito per incanalarsi sulla questione di gran lunga più rilevante per una forma parlamentare di una grande democrazia, quella di come attraverso l'elezione dei parlamentari si forma una maggioranza di Governo. Un obiettivo rispetto al quale il rapporto col singolo parlamentare è obiettivamente molto meno rilevante."

Siete d'accordo con l'affermazione del senatore Ceccanti?

Io no.

La questione di gran lunga più rilevante per una forma parlamentare di una grande democrazia è come attraverso l'elezione dei parlamentari si forma una maggioranza legislativa. Perché è il Governo che governa ed è il Parlamento che legifera. Non si è sempre detto che nelle grandi democrazie liberali la separazione tra i poteri è fondamentale e, tra l'altro, costituzionalmente garantita?

A qualcuno di noi può sembrare una pignoleria, ma se andate ad osservare le (vere) grandi democrazie, vedrete quanto grande è la separazione tra i due poteri (legislativo ed esecutivo), ad esempio in Francia o negli Stati Uniti.
Tanto è grande la separazione che può accadere (ed è realmente accaduto) che si eleggano Governi e Parlamenti di opposto colore, entrambi legittimamente in carica ed autonomi ognuno nella propria sfera di competenza. Di più, negli Stati Uniti accade pure che nel Congresso e nel Senato si formino due maggioranze difformi (non è solo un gioco di parole ... nella diversità sta la possibilità della vera unità).

Ma non ho finito: il primo obiettivo della legge elettorale parlamentare in un sistema democratico definito come "rappresentativo" è certamente quello di iniziare e mantenere un rapporto vitale degli elettori con il singolo parlamentare. Come può il senatore Ceccanti affermare che tale rapporto "è obiettivamente molto meno rilevante" della formazione di una maggioranza parlamentare qual si voglia?

Io una spiegazione al suo argomentare ce l'avrei, ma non potendo giudicare il suo personale pensiero politico, che ho scelto di rispettare sempre, vi propongo la visione politica di un grande democratico del secolo scorso: Jacques Maritain.
Ve la propongo invitandovi a rileggere il nostro post del 9 settembre 2011:

Alcune riflessioni sui prossimi Referendum elettorali

Ma siccome so che il vostro tempo è tiranno (o denaro, il che non cambia una virgola), vi riporto qui, per vostra comodità, le parole del grande filosofo francese:

"I governanti essendo stati fatti vicari del popolo ed essendo la sua immagine, sono investiti per partecipazione - nei limiti dei loro poteri - di quella stessa autorità e di quello stesso diritto di governare che sono per essenza del popolo. Essi non sono i semplici strumenti di una mitica volontà generale; sono i veri governanti del popolo; devono prendere le loro decisioni conformemente alle leggi di quello specifico ramo dell'etica che è l'etica politica, al giudizio della loro virtù ..."
da "L'uomo e lo Stato" di J. Maritain

Liberi cittadini in un libero parlamento, di questo ha bisogno il nostro paese, l'Italia, l'Europa, il mondo.

P.S.: allora ... adesso avete capito chi è l'Alien, vero? Quando avrete più tempo andate a rileggere il post Alcune riflessioni sui prossimi Referendum elettorali, è ancora utile ... anche alla luce del fatto che poi a votare i referendum non ci siamo potuti andare! Un popolo senza memoria non è un popolo libero ...

P.P.S.: e se avete altro tempo a disposizione andatevi a rileggere anche questo post: Stabilità vs governabilità, molto utile per comprendere a chi interessa la governabilità del parlamento ...

venerdì 9 novembre 2012

Per una "Lista dei cittadini" e per un "Patto di cittadinanza"

Ieri sera ci siamo trovati. Sei semplici cittadini, appartenenti al Movimento Civico "io decido X Albignasego", due di loro eletti in Consiglio comunale, ma uguali agli altri quattro, cioè "semplici" dentro e fuori.
Il tema della riunione era:
Posizionamento in occasione degli appuntamenti elettorali della primavera 2013.
Abbiamo esaminato, nel tempo che ci era concesso, le varie formazioni politiche e civiche che si preparano alla campagna elettorale nazionale e locale.
Ci pareva di non riconoscere alcun partito o movimento che sorgesse autenticamente dalla cittadinanza; dietro le quinte faceva sempre capolino qualche personaggio importante, a livello locale o nazionale, qualcuno che è già installato nelle stanze del potere o che è amico di qualcuno che ne possiede comunque le chiavi.
Abbiamo verificato, ancora una volta, che non succede praticamente mai che una lista elettorale si formi per aggregazione democratica spontanea dei cittadini.
Eppure questo sta scritto nella nostra Costituzione:
"Art. 49.
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale."

Tutti, liberamente, democratico ... questi tre aggettivi mi hanno sempre impressionato.
Oggi, al contrario, sentiamo da più parti proclamare, in particolare da coloro che sono precedentemente scesi in campo in politica, che alcuni sono eletti e parlano e tutti gli altri son peones ed ascoltano, che esiste una disciplina di partito alla quale bisogna necessariamente attenersi, soprattutto in campagna elettorale, che sono state prese delle decisioni, ma non si capisce esattamente da chi, che si garantiscono le stellette a chi si farà certificare, ma non si sa come il certificatore abbia acquisito tale facoltà e, per concludere alla grande, che il nemico di ieri è l'amico di domani (e viceversa) e quindi bisogna anche stare attenti a misurare le parole e gli atti.
Io una cosa ho capito, dopo un lungo e faticoso percorso di educazione personale: sono nato libero ed il mio destino è rimanere tale.
Se le attuali formazioni politiche non mi aiutano in questo, ho bisogno di crearne di nuove, di veramente nuove.
Formazioni politiche dove ognuno si sente "libero" di prendere la parola, ma non per insultare l'altro o il presunto nemico, "libero" di fare una proposta concreta che tutti gli altri ascolteranno con attenzione e se si rivelerà valida si prenderanno decisioni concrete per attuarla.
Vedo, al contrario, gente che si agita per acquisire visibilità ... in vista di un consenso che è un investimento elettorale. Persone che provocano gli altri allo scontro verbale, alla rissa istituzionale. Gruppi che difendono con le unghie e con i denti i propri privilegi, conquistati con anni di dura competizione con l'avversario dichiarato o tramite lotte intestine alla stessa formazione politica in cui militano.
E tutti quanti, anche se ladrona, mirano a Roma.

Allora, la facciamo questa "Lista dei Cittadini" di Albignasego?

Perché la si possa fare occorre un comitato, anche ristretto, che avanzi una proposta di intesa, potremmo chiamarlo "Patto di cittadinanza", da esporre in pubblico dibattito, in una sala abbastanza capiente per contenere la grande voglia di riscatto di coloro che sono nati liberi e hanno intenzione di rimanerlo.

Ci risentiamo a breve ... intanto vediamo le vostre reazioni spontanee ...

martedì 6 novembre 2012

Dallo stallo dei partiti alle stelle dei movimenti?

«E se si voterà ancora con le liste bloccate del Porcellum? Si rendano quantomeno obbligatorie le elezioni primarie di partito e di circoscrizione, per l'individuazione dei candidati da inserire nelle liste e con quale graduatoria. È un doveroso tributo alla democrazia e alla sovranità dei cittadini. In caso contrario, al "de profundis" dei partiti farà seguito il "dies irae": astensionismo alle stelle e aumento del voto di protesta. E non serviranno prefiche da pagare per piangere ai funerali.» di Marco Fatuzzo (Città Nuova 05-11-2012).

Conclusione amara di un articolo infuocato
da leggere tutto d'un fiato
astensionismo alle stelle
o voto alle 5 stelle?
Io dico che c'è una terza via, e un accenno lo trovate nel titolo del post ...

Ecco l'articolo di Marco Fatuzzo su Città Nuova:

Finte schermaglie per non cambiare (quasi) nulla