"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

mercoledì 29 gennaio 2014

Comunità - Lessico del ben-vivere sociale / 18

Comunità, una delle parole più ricche, fondamentali e ambivalenti del nostro vocabolario civile, sta subendo una mutazione radicale. La comunità vera è sempre stata una realtà tutt’altro che romantica, lineare, semplice, perché in essa si concentrano le passioni più forti e profonde dell’umano, luogo di vita e di morte. Gerusalemme è chiamata ‘città santa’, ma è Caino il fondatore della prima città e il mito fa nascere Roma (e tante altre città) da un fratricidio.
La comunità può essere raccontata senza pericolose riduzioni ideologiche solo se abitiamo e non rifiutiamo questa sua ambivalenza originaria. Ce lo suggerisce la stessa radice latina del termine: communitas, cum-munus, poiché il munus è, ad un tempo, il dono e l’obbligo, ciò che è donato e ciò che deve essere dato o restituito, l’atto gratuito ma anche i munera, cioè i compiti, gli obblighi e le obbligazioni, la gratuità che evolve nel doveroso. E’ questa stessa tensione semantica e sociale che ritroviamo nel bene comune e nei beni comuni, che vivono e non muoiono finché la trama dell’obbligo si intreccia con l’ordito della gratuità. Se invece questa tensione vitale si spegne, e restano solo i (presunti) doni o solo gli obblighi, le patologie relazionali sono sempre sull’uscio (se non già dentro casa), il dono diventa faccenda irrilevante per la vita sociale, e gli obblighi si trasformano in lacci.

Per continuare la lettura dell'articolo di Luigino Bruni pubblicato su Avvenire del 26 gennaio 2014 clicca qui:

La buona città dei diversi e la Babele delle caste chiuse