"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

mercoledì 14 gennaio 2015

E' lecito all'uomo essere violento nel nome di Dio?

L’invito del Papa ai leader religiosi: denunciare la violenza in nome di Dio

"Corriere della Sera" di Mercoledì 14 Gennaio 2015.

COLOMBO (Sri Lanka) L’accoglienza è stupefacente, i colori, i bambini, i tamburi e le danze tradizionali, una quarantina di elefanti bardati a festa che sollevano le proboscidi al passaggio della papamobile, centinaia di migliaia persone di varie fedi lungo i trenta chilometri dall’aeroporto alla nunziatura in un paese dove i cattolici sono il 7,2 per cento e prevalgono buddisti (70 per cento della popolazione), induisti (12,6) e musulmani (9,7).

Francesco torna in Asia, «culla delle religioni del mondo», nel viaggio che dopo lo Sri Lanka lo porterà nelle Filippine, e arriva subito al punto: «Per il bene della pace, non si deve permettere che le credenze religiose vengano abusate per la causa della violenza o della guerra. Dobbiamo essere chiari e non equivoci nell’invitare le nostre comunità a vivere pienamente i precetti di pace e convivenza presenti in ciascuna religione e denunciare gli atti di violenza quando vengono commessi».

Il volo Az 4000 atterra alle 4,22 della notte italiana, dopo avere sorvolato tra gli altri i cieli dell’Iran (con telegramma di Bergoglio dall’aereo all’ayatollah Ali Khamenei: «Le assicuro le mie preghiere per la nazione e il suo popolo, invocando su di lei le benedizioni dell’Onnipotente di pace e prosperità»), in un paese che ha conosciuto gli «orrori» di trent’anni di guerra civile tra singalesi e tamil. Il Papa dice d’essere «convinto» che le religioni abbiamo «un ruolo essenziale» per «promuovere «riconciliazione, solidarietà e pace».

Anche prima della partenza, parlando ai diplomatici, aveva contrapposto gli «orrendi massacri» del fondamentalismo che «rifiuta Dio stesso, relegandolo a un mero pretesto ideologico» alla «fede sincera, che apre all’altro». Ma per questo «bisogna che tutti lavorino assieme e abbiano voce», scandisce ora. Le condizioni sono la libertà religiosa e l’ascolto reciproco: «Tutti devono essere liberi di esprimere le proprie preoccupazioni, le proprie aspirazioni e paure. Ma soprattutto devono essere pronti ad accettarsi l’un l’altro, a rispettare le legittime diversità ed imparare a vivere come un’unica famiglia».

Il vento dall’oceano non mitiga il caldo dell’«isola splendente»: dopo il viaggio notturno e un’ora nell’auto sotto il sole a salutare la folla, Francesco è provato e salta il pranzo con i vescovi locali per riposare un poco prima dell’incontro con i leader delle altre religioni. Il coro di benedizione dei buddisti, uno scialle giallo posato sulle spalle del Papa dal rappresentante induista, il musulmano che parla di pace. E Francesco che ricorda come nel Concilio la Chiesa abbia dichiarato che «nulla rigetta di quanto e vero e santo nelle altre religioni». L’importante è che tutti siano chiari, però.

Niente equivoci: «Come insegna l’esperienza, perché tale dialogo ed incontro sia efficace, deve fondarsi su una presentazione piena e schietta delle nostre rispettive convinzioni», spiega Bergoglio. «Certamente tale dialogo farà risaltare quanto siano diverse le nostre credenze, tradizioni e pratiche. E tuttavia, se siamo onesti nel presentare le nostre convinzioni, saremo in grado di vedere più chiaramente quanto abbiamo in comune. Nuove strade si apriranno per la mutua stima, e anche amicizia».
Gian Guido Vecchi

martedì 13 gennaio 2015

La Calata della Vergogna - Regione Liguria - Paese Italia

Non si tratta di una calata, né di una cala, né di una rada o di un caruggio.
Altrimenti detta "La Calata dei Barbari"!

Dalla palta alla Paita (Marco Travaglio).
Primarie PD
Per quanto incredibile, è successo veramente. Mentre Matteo Orfini, commissario inviato da Matteo Renzi (inviato si fa per dire: non s’è mai mosso da Roma Prati da quando aveva i calzoni corti) a bonificare il Pd romano coinvolto in Mafia Capitale col contorno di tessere false e primarie truccate per scongiurare ogni cambiamento, in Liguria il Pd bandisce le primarie per il candidato governatore con le stesse non-regole che han prodotto lo scandalo romano. E infatti sortisce lo stesso risultato: plotoni di cinesi, ecuadoregni e maghrebini, ma soprattutto orde di scajoliani, ex fascisti e berlusconiani (doc o travestiti da alfanidi) assiepati ai seggi per fare da scudi umani all’Ancien Régime. Cioè al blocco di potere dei due Claudii – Burlando e Scajola – che da almeno dieci anni fa il bello e il cattivo tempo (soprattutto quando piove) e che solo qualche ingenuo poteva vedere in declino per le note disavventure che hanno azzoppato i due Diarchi.
Altro che viale del tramonto: è bastato un colpetto di maquillage, rimpiazzando l’ormai incandidabile governatore Gerundio con la sua fedelissima Raffaella Paita, indimenticabile assessora alla Protezione civile e alla Difesa del suolo (sic) letteralmente desaparecida nei giorni fangosi e luttuosi dell’alluvione, per garantire l’assoluta continuità col recente passato degli affari, delle cementificazioni e dei dissesti idrogeologici elevati a sistema. Il vero sconfitto non è tanto Sergio Cofferati che – diversamente dalla giunta Burlando – non è mai stato neppure sfiorato da scandali giudiziari nei quattro anni da sindaco di Bologna, né personalmente né con i suoi assessori), e ciononostante – o forse proprio per questo – perde in tutte le province fuorché nella città di Genova. No, il vero sconfitto è soprattutto la speranza di cambiamento di tanti cittadini che però, anziché andare a votare, se ne sono rimasti a casa. Lasciando campo libero alle truppe cammellate che hanno deciso la partita. Una partita ben più importante delle primarie del Pd, visto che il centrodestra ha praticamente rinunciato a giocare: dunque il vincitore sarà il nuovo governatore della Liguria. Nessuna sorpresa: il rischio che a decidere il candidato del Pd fossero forze estranee al Pd era stato ampiamente denunciato da giornali ed esponenti dello stesso partito. Resta da capire perchè Renzi e il gruppo dirigente non abbiano deciso di fermare le bocce e di concordare regole trasparenti per prevenire i prevedibilissimi imbrogli. Sarebbe bastato, per esempio, anche alla luce delle primarie taroccate a Napoli, Palermo e Roma, limitare l’accesso ai gazebo agl’iscritti al Pd e alle altre forze della coalizione, dopo aver bloccato il tesseramento due o tre mesi prima del voto. Ma evidentemente si voleva che le cose andassero proprio così: la Paita, in quanto burlandiana, è anche renziana, e ci siamo capiti. Delitto premeditato. Ora si vedrà se, come afferma Cofferati, c’è materia per la Procura della Repubblica. Ma basta e avanza lo spettacolo a cui i presenti hanno assistito domenica. La vincitrice fa la finta tonta: “Dov’è il problema? Gli stranieri vogliamo farli votare o no?”. Se fossero cittadini italiani, la risposta è sì. Ma l’impressione è che i cinesi, i sudamericani e i nordafricani assiepati ai seggi liguri non lo fossero. E allora che senso ha che possano condizionare, magari dietro congruo incentivo, elezioni a cui non parteciperanno e candidature di un partito a cui non appartengono? Non un grillino, ma il dirigente del Pd Stefano Zara dice di aver visto “comportamenti da criminalità organizzata”. Espressione che fa il paio con le parole pronunciate dalla futura ministra Marianna Madia nel 2013: “A Roma, facendo le primarie parlamentari, ho visto – non ho paura a dirlo – delle vere e proprie associazioni a delinquere sul territorio”. Nessuno le domandò a che si riferisse. Ci pensarono poi i carabinieri e i giudici a spiegarlo, con le intercettazioni di Buzzi, Carminati e Odevaine. Che si fa, in Liguria: si interviene subito o si aspetta la prossima retata?

Da Il Fatto Quotidiano del 13/01/2015.

sabato 3 gennaio 2015

Elogio della Democrazia Diretta

Per questo anno 2015 auguro all'Europa e all'Italia di sviluppare una coscienza e una prassi democratica almeno pari a quella praticata nella Confederazione Elvetica!

Elogio della Democrazia Diretta

BUON ANNO 2015 a TUTTI i CITTADINI EUROPEI!