"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

lunedì 27 aprile 2015

Il mistero dei derivati nei conti dello Stato

Lo scorso anno l’Italia ha pagato 2,76 miliardi di euro in meno di interessi sul debito pubblico, in particolare grazie agli interventi della BCE. Peccato che nello stesso anno le perdite e il passivo legati ai derivati siano saliti di circa il doppio, ovvero di 5,46 miliardi.
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Benvenuti nel Paese in cui qualche decina di milioni di euro per salvare vite umane è una spesa insostenibile, ma qualche decina di miliardi di euro versati alle banche d’affari per coprire perdite finanziarie non pone problemi e non interessa nessuno.

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Il mistero dei derivati nei conti dello Stato

di Andrea Baranes

martedì 21 aprile 2015

La Fabbrica dei Veleni, un passo avanti?

Lo scorso 17 aprile 2015 presso l'Hotel Crowne Plaza di Limena, si è tenuto un incontro tra la Deputata Gessica Rostellato di Iniziativa Libera, l'Assessore regionale all'ambiente Maurizio Conte, il Sindaco di Pernumia Luciano Simonetto, una rappresentante del comitato SOS C&C e una rappresentante dell'associazione ambientalista La Vespa di Battaglia Terme, per affrontare il decennale problema dei rifiuti altamente pericolosi stoccati all'interno dei capannoni della fabbrica ex C&C, sita in via Granze a Pernumia. L’incontro è stato organizzato dall’Onorevole Rostellato, la quale si sta impegnando in prima linea su questo tema: dopo aver presentato un’interpellanza parlamentare, ha incontrato nel marzo scorso le associazioni del territorio e visitato i capannoni con il sindaco di Pernumia e il presidente di Bacino Padova Sud.

Nell'incontro l’On. Rostellato ha evidenziato i gravi rischi per la popolazione e l’ambiente circostante e ha chiesto all’assessore Conte cosa sta facendo la Regione per risolvere il problema, in particolare se è stato fissato l'incontro "promesso" col Ministro dell'ambiente Galletti, durante la visita dello stesso a Pernumia il 26 gennaio 2015. Conte ha riferito di aver inviato una richiesta in tal senso, ma di non aver ancora ricevuto risposta. Ha confermato che la Regione ha assegnato 1.500.000 per l’asporto dei rifiuti ma saranno da inserire in un progetto a cui dovrà partecipare finanziariamente anche il Ministero dell’ambiente, per trovare di concerto strategie per assicurarsi le risorse finanziarie mancati se si vuole giungere alla definitiva soluzione del problema. L’onorevole Rostellato si è presa l’impegno di fissare al più presto l’ incontro col Ministero, finora mancato, perché non si perda tempo prezioso.

Proprio il tempo, in tutta questa vicenda, è per noi il punto critico. Della C&C si parla e si scrive da ormai dodici anni, è stata visitata da tante autorità e di tutti i livelli istituzionali, ma ancora nessun camion di rifiuti ha portato via qualcosa da lì dentro, mentre la struttura invecchia. I finanziamenti regionali del 2007 e del 2009 sono stati impiegati solo nel 2013/2014, e gli ultimi 200.000 euro, messi in gara per il primo asporto rifiuti, non ci risulta siano ancora stati aggiudicati. A tal proposito il sindaco Luciano Simonetto, sempre nell’incontro di venerdì 17, si è impegnato a fornire tempestivamente a tutte le parti intervenute informazioni sullo stato dell’arte di tale aggiudicazione e a richiedere a Bacino Padova Sud un nuovo progetto ampliato per l’asporto dei rifiuti e lo smaltimento totale, poiché l’attuale accordo prevede la messa in sicurezza dell’edificio e l’asportazione di una minima parte dei rifiuti

Come cittadini siamo contenti che finalmente intervenga il Ministero dell’ambiente, che tuttavia nella risposta all’interpellanza scritta della stessa Rostellato, il 13 marzo scorso aveva risposto impegnandosi solo a “vigilare sull’evolversi della vicenda fornendo, qualora richiesto, l’apporto dell’ISPRA”. Auspichiamo che l’Onorevole Rostellato e l’Assessore Conte convincano invece il Ministero che non serve solo vigilanza, servono soprattutto contributi e solerzia. I cittadini, come ormai da troppo tempo, aspettano ...

Loredana Turatto: LaVespa – info@lavespa.org - web: www.lavespa.org

Annachiara Capuzzo: Comitato SOS C&C – comitatososcec@gmail.com - web: comitatososcec.altervista.org

mercoledì 8 aprile 2015

Cancelliamo l’idea del nemico


Politica internazionale
di Vincenzo Buonomo

Mentre i conflitti si susseguono, c’è chi pensa alla pace non come generica sicurezza, ma come frutto di una relazione autentica, capace di affrontare le cause della guerra, di rispettare le norme internazionali. Come pure di tutelare i diritti umani, e tra questi quello alla pace. È il lavoro del Consiglio dei diritti umani dell’Onu che finalizzerà a breve una dichiarazione sul diritto alla pace, nonostante l’opposizione di alcuni Paesi. Il progetto si struttura intorno a due grandi questioni. La prima, non nuova, è la necessità di abbandonare l’idea della guerra e imporre ai nostri Stati di dimenticare che i contrasti si risolvono con il ricorso alle armi. Un obiettivo problematico di fronte all’atteggiamento di tanti Paesi che rifiutano il pur minimo impegno al negoziato, al disarmo e ad un controllo sulla loro condotta rispetto agli atti riguardanti la pace. Tra gli esempi meno noti, il contrasto tra l’obiezione di coscienza e le leggi nazionali sul servizio militare, la tutela del patrimonio artistico o l’uso di compagnie private di sicurezza che operano nei conflitti armati.
Più vicina alle nostre possibilità di operare per la pace è la seconda proposta della dichiarazione: l’educazione e la formazione alla pace. Un’opera che non può limitarsi a oscurare le immagini di combattimenti e stragi, a sostenere armistizi e cessate il fuoco o anche a cercare di convincere che la pace è un valore. Insegnamenti e cattedre sulla pace abbondano, le cancellerie dei nostri Paesi sono sempre pronte a negoziare la pace. Ma la guerra è dietro l’angolo e come ricordava papa Francesco nel centenario della Prima guerra mondiale: «La guerra stravolge tutto, anche il legame tra i fratelli».
Educare e formare alla pace presuppone un cambio di paradigma: abbandonare l’idea del nemico. È quanto sosteneva Chiara Lubich, il 28 maggio 1997 nel suo discorso al Palazzo di vetro: «La pace, come testimoniano anche le finalità e l’azione delle Nazioni Unite, ha nomi nuovi e richiede in primo luogo uno sforzo che l’Onu, con il vostro speciale apporto e il contributo di tutti, può sostenere: superare la categoria del nemico, di qualsiasi nemico».

(da Città Nuova del 25 marzo 2015)