"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

lunedì 19 dicembre 2016

Il Fine della Fine (non di quest'anno)

Qualche tempo fa ho compreso una realtà che è della Fisica e dello Spirito insieme.
I mondi materiale e spirituale esistono perché da un Centro si irradiano all'Infinito co-creando lo spazio - per dilatazione - e il tempo - per durata.
Da questo principio fondamentale derivano, al livello fisico, le leggi della meccanica e della termodinamica, come la conservazione dell'impulso, della massa-energia e l'aumento dell'entropia.
In particolare si comprende chiaramente come in un mondo in continua espansione da un Centro verso l'Infinito, il Caos debba necessariamente aumentare di pari passo con la dispersione delle masse, delle forze, dei potenziali dall'iniziale Centro verso l'infinito Orizzonte.
Nel passato remoto dell'Universo è collocato un punto di concentrazione infinita, mentre nel futuro remoto dell'Universo è collocato un orizzonte di dispersione infinita.
Questo è quello che suggeriscono al nostro spirito le più recenti scoperte della Fisica.
Si rende necessario ipotizzare, e qualche cosmologo lo sta già facendo, un momento ed uno spazio di ricapitolazione, che riporti l'infinita dispersione alla concentrazione in Uno.
Perché dico necessario?
Perché siccome è impossibile giustificare l'origine del Cosmo da un inizio temporalmente e spazialmente puntiforme, cioè NULLO, dal NULLA non può nascere NULLA (nonostante fior di filosofi e scienziati siano tentati dal pensiero), siamo costretti a ricorrere ad un'ipotesi che può apparire, di primo acchito, ASSURDA.
L'Origine dell'Universo, della Vita materiale e spirituale sta alla Fine dei Tempi.
E' come se Tutto, materia e spirito, fosse attratto verso un vortice finale, con un completo ribaltamento della struttura spazio-temporale, dove l'infinito viene ridotto ad un punto e l'eternità ad un istante con un'inversione della legge di causa-effetto, dove le cause stanno nel futuro degli effetti.
Noi inferiamo che la causa ha prodotto un effetto per il semplice fatto che ricordiamo il passato e ignoriamo il futuro, per cui possiamo solo prevedere gli eventi futuri (indicandoli come effetti) dall'esame degli eventi certi del passato (indicandoli come cause).
Questo non significa che gli eventi passati siano la causa effettiva degli eventi futuri.
Siamo noi, esseri coscienti, che riflettiamo e deduciamo un principio di causa-effetto direzionato dal passato al futuro.
Ma quello che noi, esseri spirituali, decidiamo in piena libertà, non è determinato dagli eventi passati (quelli semmai determinano la nostra personalità, le nostre inclinazioni), ma è determinato dal fine che ci siamo proposti, dall'obiettivo che vogliamo raggiungere.
E questo fine, riflettiamo bene, è collocato nel nostro futuro, per quanto ipotetico ed incerto possa essere.
Per una strana coincidenza, di quelle che aiutano a riflettere, nella nostra lingua si utilizza la stessa parola FINE per indicare due cose apparentemente diverse e slegate: LA FINE di tutte le cose e IL FINE di tutte le cose.
E per un'altra stranissima coincidenza, una parola di genere maschile e una di genere femminile.
Questa mattina ho voluto giocare un po' con le parole e la fantasia ... ma non troppo ... a volte le parole significano molto di più di ciò che risulta ad un orecchio disattento ed un'anima distratta da mille cose.
Spero di non avervi annoiato ...

martedì 6 dicembre 2016

La Petizione per la ex C&C rimane aperta

La petizione che abbiamo presentato tre anni fa è stata ridiscussa ieri a Bruxelles, in Commissione Petizioni, con esito positivo. La Commissione ha dato ragione ai cittadini e manterrà aperto il procedimento. I rappresentanti dell’Associazione LaVespa e del Comitato SOS C&C con una presentazione convincente hanno esposto i motivi per i quali il problema del sito di Pernumia merita nuovi approfondimenti, non solo per cercare altri fondi, ma perfino per smuovere i finanziamenti, peraltro non risolutivi, ancora fermi nelle casse regionali da diversi anni. La funzionaria della Commissione europea che ha coordinato l’inchiesta ha ringraziato i cittadini per queste nuove informazioni, che gettano una nuova luce sulla vicenda. Tra gli eurodeputati italiani erano presenti solo Eleonora Evi e Marco Zullo (M5S), che hanno fatto due precise richieste: di coinvolgere anche la Commissione Ambiente e Sicurezza Alimentare (ENVI) nella vicenda e di inviare le prossime lettere non più solo alla Regione Veneto, ma anche al Sindaco di Pernumia. Infatti, da una richiesta di accesso agli atti avanzata dal consigliere regionale Andrea Zanoni (PD) lo scorso luglio riguardante il milione e mezzo, risulta che il Comune di Pernumia non ha ancora avanzato nessuna richiesta di utilizzo di quei fondi. Il sindaco peraltro, forse in previsione del nostro appuntamento a Bruxelles, alcune settimane fa aveva annunciato un nuovo bando di gara, ma non c’è ancora niente di formale e di certo.
Il mantenimento della petizione aperta è un grande successo che permette ai cittadini di essere aiutati nell’azione di sprone alle istituzioni italiane.
Per altre informazioni guardate il nostro sito www.comitatososcec.altervista.org

Comitato SOS C&C e Associazione LaVespa

domenica 4 dicembre 2016

Il mistero del Tempo - 2

Proviamo ad immaginare il flusso temporale come lo scorrere di un fiume, noi siamo dentro questo flusso, totalmente immersi, e senza neanche rendercene conto viviamo la vita come una sequenza di momenti.
Possiamo elevarci col pensiero al di sopra di questo flusso del tempo che trascina con sé tutte le cose?
Immaginiamo di salire sopra un ponte, rivolti verso la direzione da cui proviene il flusso, vedremo scorrere sotto di noi i momenti presenti, che dal futuro, dove sta la sorgente del tempo, trasportano gli eventi (e con essi tutte le cose apparenti) verso di noi, incessantemente.
Tutto passa ... sotto il ponte presente e se ci voltiamo nella direzione della corrente, osserviamo gli eventi, e le cose appena passate, allontanarsi e farsi sempre più indistinti nella memoria.
Le registrazioni degli eventi passati ci sono estremamente utili per fare "previsioni" su ciò che ci riserva il futuro; in modo tale che, se siamo "previdenti", possiamo adeguatamente prepararci a cogliere il meglio ed evitare il peggio di ogni attimo che verrà.
Le nostalgie, le malinconie, i rimorsi non giovano, sono come dei pesi che gravano sull'anima e sul cuore.
Prima ce ne liberiamo e prima saremo liberi di vivere al meglio la vita presente!
Lasciamoli andare dentro il flusso della corrente, prendiamo lo zaino delle nostre cose, la nostra attrezzatura, che pesa ancora sulle nostre spalle e gettiamolo nella corrente affinché lo trascini via.
Tanto il nostro passato, la nostra esperienza sono tutti lì, depositati nel mare della memoria, niente e nessuno ci separerà da loro, rimarranno per sempre "costituitivi" della nostra identità terrena.
Riflettiamo: totalmente immersi nel mare della memoria troveremmo la stasi, la morte; camminando con lena verso il futuro vivremo pienamente ogni momento della nostra vita accumulando un tesoro di valore inestimabile.
E gli altri se ne accorgeranno e ci diranno: ti vedo cambiato/a, cosa ti è successo?
Ma quello che saremo quando il nostro tempo terreno sarà finito rimane un mistero, velato alla ragione, aperto solo alla conoscenza del cuore.

Il mistero del Tempo - 1

Tutti pensiamo allo scorrere del tempo come ad una misura di durata che va dal passato al futuro, passando attraverso il presente.
Proviamo adesso a pensare, o meglio "a sentire", che il tempo fluisca dal futuro al momento presente e, immediatamente dopo, "passi" diventando, appunto, passato.
Questo ci aiuterà a comprendere più agevolmente il fatto, peraltro evidente, che il nostro destino non è determinato dalla nostra storia, bensì dalla manipolazione che facciamo del nostro futuro che si fa presente, futuro che si traduce, ogni istante, in un "eterno presente".
Non facciamoci ingannare dal fatto, puramente meccanico, che le lancette dei nostri orologi si muovono, sul quadrante delle ore, dal tempo passato verso il tempo futuro.
Si sarebbe potuto far ruotare in senso antiorario il quadrante delle ore, mantenendo la lancetta fissa sulle 12.
Quest'altra rappresentazione avrebbe raffigurato meglio lo scorrere reale del tempo, dal futuro al passato; ma sarebbe stato molto meno pratico fabbricare un simile orologio (anche perché avremmo avuto bisogno di altri due quadranti, quello dei minuti e quello dei secondi).
Non sto proponendo un gioco o un rompicapo: sto proponendo un "nuovo punto di vista per concepire lo scorrere del tempo e cioè la sequenza dei momenti della nostra vita."
Adesso proviamo a metterli in fila, tutti questi momenti, ordinandoli correttamente dal futuro al passato.
Il futuro è la sorgente del fiume del tempo, da cui scaturiscono tutti i nostri pensieri, i nostri progetti.
E il passato è il mare immenso dove tutti i momenti presenti vanno a depositarsi, dopo che li abbiamo vissuti; è il mare della memoria.
Allora: proviamo, da oggi, a guardare al futuro che viene ed ignorare il passato che è andato.
E vediamo come cambia la nostra vita: in fondo si tratta di realizzare una semplice conversione.