"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

martedì 30 ottobre 2012

Inno all'Europa

Vogliono toglierci ciò che abbiamo di più prezioso, la nostra comune cittadinanza europea.

Oggi ricevo da un amico un messaggio speciale,
qualcosa che fa ben sperare,
qualcosa che aiuta a sopportare
questi "mala tempora" e non mollare. 

Prendetevi 5 minuti e gustatevi questo video strepitoso! 

Inno all'Europa 

Il tedesco cantato è una delle lingue più melodiose ... ma qui, dell'originale Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven ci mancano molte parole ... rimediamo subito. Eccole qui, tradotte in italiano, le parole dell'Inno alla Gioia di Friedrich Schiller:

O amici, non questi suoni!
ma intoniamone altri
più piacevoli, e più gioiosi.

Gioia, bella scintilla divina,
figlia degli Elisei,
noi entriamo ebbri e frementi,
celeste, nel tuo tempio.
La tua magia ricongiunge
ciò che la moda ha rigidamente diviso,
tutti gli uomini diventano fratelli,
dove la tua ala soave freme.

L'uomo a cui la sorte benevola,
concesse di essere amico di un amico,
chi ha ottenuto una donna leggiadra,
unisca il suo giubilo al nostro!
Sì, - chi anche una sola anima
possa dir sua nel mondo!
Chi invece non c'è riuscito,
lasci piangente e furtivo questa compagnia!

Gioia bevono tutti i viventi
dai seni della natura;
tutti i buoni, tutti i malvagi
seguono la sua traccia di rose!
Baci ci ha dato e uva, un amico,
provato fino alla morte!
La voluttà fu concessa al verme,
e il cherubino sta davanti a Dio!

Lieti, come i suoi astri volano
attraverso la volta splendida del cielo,
percorrete, fratelli, la vostra strada,
gioiosi, come un eroe verso la vittoria.

Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al mondo intero Fratelli,
sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso.

Vi inginocchiate, moltitudini?
Intuisci il tuo creatore, mondo?
Cercalo sopra il cielo stellato!
Sopra le stelle deve abitare!

mercoledì 24 ottobre 2012

FIL vs PIL: l’esperienza del Bhutan

Nel Bhutan, regno himalayano ricco di miti e leggende, un paese dove acquistare sigarette è illegale, si sta valutando un altro indice detto "Felicità Interna Lorda" (FIL).
Questo singolare parametro sta riscuotendo interesse a livello mondiale, perché è stato utilizzato come indicatore della felicità umana indipendentemente dal benessere materiale, che è contrassegnato dal "Prodotto Interno Lordo" (PIL).
Invece che basare lo sviluppo sulla crescita economica, il Bhutan lo misura in base alla felicità delle persone.
Il 96,7% dei suoi abitanti ha dichiarato di essere molto felice, nonostante non sia un paese ricco.
Il FIL rappresenta un nuovo approccio filosofico allo sviluppo: in altri termini, l’indice non si limita a valutare la ricchezza materiale, bensì prende in considerazione soprattutto la ricchezza mentale.
In Bhutan, per misurare la felicità (FIL), conta:
  • promuovere uno sviluppo economico imparziale e uno sviluppo generale
  • mantenere un ambiente naturale ricco e uno sfruttamento sostenibile
  • proteggere l’eredità culturale, tramandare e promuovere la cultura tradizionale
  • stabilire e mantenere un buon governo.
Ma poiché questi aspetti non possono essere espressi numericamente, attualmente un gruppo di ricerca bhutanese sta lavorando per sviluppare un’espressione quantitativa del FIL, nella quale le quattro voci sono ulteriormente suddivise nei seguenti nove parametri misurabili:
  • standard di vita basilari
  • differenza e diversità culturali
  • ricchezza di emozioni e sentimenti
  • salute fisica e mentale
  • livello di istruzione e di cultura
  • gestione del tempo e progettualità di vita
  • ambiente ed ecologia
  • grado di attività (o disponibilità a lavorare con gli altri) all’interno di una comunità 
  • stabilire e mantenere un buon governo.
I politici del paese si impegnano per mantenere un buon equilibrio tra un’alta qualità morale, la felicità e la crescita economica, in una società che riconosce l’individualità di ognuno, dove le relazioni umane sono valorizzate e le persone possiedono le capacità emotive per esprimere empatia verso gli altri.
Gli abitanti del Bhutan sono convinti che la crescita economica non sia una misura valida della felicità umana, perché sanno bene che non c’è limite al desiderio di beni materiali e non è poi così interessante possedere tante cose. Essi vivono e praticano i principi buddisti di carità e compassione (kasha), offrire e donare (fuse) e non possedere beni (mu-shoyuu) predicati dal Mahatma Gandhi in India.
Un insegnamento prezioso quello del popolo bhutanese, che ci porta inevitabilmente ad una riflessione, in un periodo in cui i valori umani sono troppo trascurati a favore di un alienante individualismo egoista; la lezione che ci danno si fonda proprio sulla valorizzazione della “relazione” fra esseri umani e fra essere umani e natura. Inoltre il successo o la maturità sono considerati il risultato di un processo  di crescita del cuore e dello spirito piuttosto che dell’accumulo di ricchezze.
Provate a “dare i numeri” sulla base dei nove parametri al vostro paese … vi farete grasse risate!

Rielaborazione da Sustainability and Buddhism, The Journal of Oriental Studies, vol.20.

Felicità, Pil e ricchezza materiale

 

Sui giornali e in TV ogni giorno gli economisti parlano di produttività, competitività e innovazione per rilanciare la crescita. Crescita che viene cercata, invocata, desiderata, ma che non si riesce a rilanciare. Ci dicono che siamo dentro al tunnel, ma cominciamo a vedere la luce, il Pil sale di mezzo punto, ma poi scende di nuovo. Sinceramente, tutto questo mi sembra un delirio. Per fortuna che qualcuno, anzi molti, iniziano a ragionare diversamente, come le centinaia di persone che hanno partecipato a Venezia, nello scorso settembre, alla terza Conferenza internazionale sulla decrescita. Come le migliaia di persone che si interrogano e iniziano a praticare concretamente la “decrescita felice”. Sempre più persone hanno capito che la felicità, il benessere, la qualità della vita non hanno alcuna relazione diretta con la ricchezza materiale. Avere molto non significa stare bene. Al contrario, staremo meglio se sapremo proporci come obiettivo non il meno, ma il meno quando è meglio. Il Movimento per la decrescita felice ( www.decrescitafelice.it ) propone una rivoluzione dolce, fatta di semplicità, di ragione e di rispetto, che si fonda sulla scelta di ridurre la produzione e il consumo delle merci che non soddisfano bisogni. Propone un cambio di paradigma per spostare la priorità dalla crescita del Pil alla crescita dell’occupazione in lavori utili, ovvero finalizzati a ridurre gli sprechi. Sono convinto che dalla crisi di oggi – che è ambientale, energetica, morale e politica, oltre che economica – si potrà uscire se la società del futuro saprà accogliere un sistema di vita e di valori fondato sui rapporti tra persone, sul consumo responsabile, sul rifiuto del superfluo.
Luca Salvi, MDF Verona

(Pubblicato su Avvenire, 18/10/12)

sabato 6 ottobre 2012

5 ottobre 2012, San Francesco di Assisi

“In una fase di incertezza e inquietudine affermare la nozione di ‘bene comune’ e ’interesse generale’ che spinga ad una più diffusa presa di coscienza morale e civile nelle istituzioni e nei comportamenti individuali”

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il Cardinale Gianfranco Ravasi hanno inaugurato ad Assisi, con un dialogo sul tema 'Dio, questo sconosciuto. Dialogo tra credenti e non credenti', il 'Cortile dei gentili', iniziativa proposta da Benedetto XVI e promossa dal Pontificio Consiglio per la Cultura, per rilanciare il dialogo tra non credenti e credenti. "La considerazione che traggo in definitiva da questa mia rapida perlustrazione - ha detto il Presidente Napolitano - è di un senso del limite e di un'apertura della nostra tradizione laica, che hanno favorito un clima di dialogo e di comprensione, più che in altri paesi dell'Europa occidentale, tra credenti e non credenti in Italia".

"Si tratta, naturalmente, - ha continuato il Capo dello Stato - anche di un fattore concorrente all'evoluzione dei rapporti tra Stato e Chiesa nel quadro di riferimento offerto dalla Costituzione repubblicana. L'impegno - sancito nel 1984 nell'Accordo di revisione del Concordato - 'alla reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e il bene del paese', ha conosciuto sviluppi concreti, in un'atmosfera fiduciosa, ed è destinato ad assumere oggi contenuti nuovi, a rispondere a nuove sfide".

"La società italiana - ha rilevato il Presidente Napolitano - sta attraversando una fase di profonda incertezza e inquietudine, nella quale forse sarebbe da rivisitare e più fortemente affermare la nozione di 'bene comune' o quella di 'interesse generale'. E ciò non solo per proseguire, rafforzandola, la collaborazione tra Stato e Chiesa nell'ottica dell'Accordo del 1984, ma per suscitare tra gli italiani una più diffusa presa di coscienza e mobilitazione morale e civile. La profonda incertezza e inquietudine di cui dicevo nasce certamente dall'asprezza delle prove cui l'Italia, al pari di altri paesi, è sottoposta per effetto della crisi finanziaria ed economica nel contesto di un'Europa non abbastanza unita, solidale e lungimirante. E quel che in Italia acuisce l'incertezza, e produce grave disorientamento, è l'inadeguatezza del quadro politico a offrire punti di riferimento e prospettive, percorso com'è da spinte centrifughe e tendenze alla frammentazione. Per non parlare dei fenomeni di degrado del costume e di scivolamento nell'illegalità che, insieme con annose inefficienze istituzionali e amministrative, provocano un fuorviante rifiuto della politica".

"Quel che rischia di perdersi - ha detto il Capo dello Stato - è proprio il senso del 'bene comune', dell''interesse generale', che dovrebbe spingere a una larghissima assunzione di responsabilità, ad ogni livello della società, in funzione dei cambiamenti divenuti indispensabili non solo nel modo di essere delle istituzioni ma nei comportamenti individuali e collettivi, nei modi di concepire benessere e progresso e di cooperare all'avvio di un nuovo sviluppo del paese nel quadro dell'Europa unita, uno sviluppo sostenibile da tutti i punti di vista".

Per il Capo dello Stato tutto ciò: "richiede una straordinaria concentrazione e convergenza di sforzi, ad opera di credenti e non credenti - come accadde nel clima dell'Assemblea Costituente. Sforzi da volgere soprattutto a rianimare senso dell'etica e del dovere, a diffondere una nuova consapevolezza dei valori spirituali, dei doni della cultura, dei benefizi della solidarietà, che soli possono elevare la condizione umana. Concentrazione e convergenza di sforzi che rischierebbe di essere resa più ardua, se non compromessa, dall'insorgere di contrapposizioni tra forze che si ponessero come rappresentanti sul terreno politico dei credenti o degli osservanti, da un lato, dei non credenti o non osservanti dall'altro, in particolare su questioni controverse e delicate inerenti a scelte soggettive delle persone e dei rispettivi nuclei famigliari. Mi auguro perciò sia possibile affrontare tali questioni fuori di antitetiche rigidità pregiudiziali e anche di forzose strettoie normative".

"Abbiamo bisogno - ha concluso il Presidente Napolitano - in tutti i campi di apertura, di reciproco ascolto e comprensione, di dialogo, di avvicinamento e unità nella diversità. Abbiamo bisogno, cioè, dello spirito di Assisi".
 

martedì 2 ottobre 2012

5 ottobre 2012: serata informativa sulla Ex C&C a Due Carrare

Partecipiamo tutti alla proiezione del documentario:

EX-C&C DI PERNUMIA,
UNA MINACCIA PER IL NOSTRO TERRITORIO

che si terrà venerdì 5 ottobre, alle ore 21:00, presso la Casa dei Carraresi a Due Carrare (vicino alla chiesa di S.Giorgio). 

Il documentario ha la finalità di informare la cittadinanza sul pericolo che incombe sulla salubrità del suolo che coltiviamo, delle acque che utilizziamo, dell’aria che respiriamo. 

Le 52.000 tonnellate di rifiuti tossici abbandonati dal 2005 nei capannoni della ex MAGRINI GALILEO in territorio di Pernumia, ma ai confini con Battaglia Terme e Due Carrare, rappresentano un pericolo che si può scongiurare con la partecipazione di tutti alla richiesta di bonifica da presentare agli Enti superiori (Provincia, Regione, Ministero). 

I cittadini devono fare la loro parte per la soluzione del problema! 

VISITA www.ortosociale.org

SCRIVI A comitatososcec@gmail.com