"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

lunedì 26 marzo 2012

Iniziativa "Quorum Zero e Più Democrazia"

Anche Albignasego c'è!

Da qualche giorno i moduli recanti la proposta di legge popolare "Quorum Zero e Più Democrazia" sono disponibili per la firma dei cittadini presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del Comune.

L'URP fa parte dello Sportello unico dei servizi al cittadino:

Sportello Unico del Cittadino

Orari: dal lunedì al sabato dalle ore 08.30 alle ore 13.00. Martedì e giovedì orario continuato fino alle ore 17.30.
Indirizzo: sede municipale di via Milano, 7
Tel.: 049.8042213
Fax: 049.8042285
Email: frontoffice@obizzi.it
Responsabile: Floriano Scarin

Informazioni sintetiche sul testo della legge di iniziativa popolare che si va a sostenere firmando i moduli le trovate qui:
Già iniziata la raccolta di firme

Per maggiori informazioni consultate il sito nazionale dell'iniziativa:
Quorum Zero e Più Democrazia

mercoledì 21 marzo 2012

Ascoltate quella voce

Mi rivolgo ai giovani uomini e alle giovani donne.

So che state già facendo molto, ma vi domando: siete sicuri di fare ciò che è giusto per assicurare a voi e ai vostri discendenti un futuro degno di essere vissuto?

Sicuri di fare quello che è necessario e sufficiente per mantenere l'equilibrio ecologico che il pianeta ha conseguito in milioni di anni di evoluzione?

Non è forse vero che alcuni di noi, non pochi invero, sono ammalati, feriti, impediti, emarginati da una società molto tecnologica e poco umana?

Le petizioni on-line, gli appelli in rete, l'associazionismo cattolico, il gruppo scout, il commercio equo, la finanza etica, il movimentismo di sinistra, di destra e a 5 stelle, l'ecologismo, e tutto il resto a cui già partecipate, mettendoci tutta la vostra buona volontà ... saranno sufficienti per fermare la corsa del sistema globale UOMO+MACCHINA verso una convivenza massificante ed omologante che tutto stritolerà sotto i suoi carri cingolati?

Osservate ... tutto si degrada, tutto, prima o poi, diventa scoasse, rumenta, immondizia, spazzatura, tutto, compresi voi, viene rifiutato e riciclato.

Tutto viene consumato, anche la vostra esistenza e nessuno mai ricorderà che siete transitati sul pianeta in un determinato periodo di una storia dimenticata.

Se questa possibilità vi provoca un moto di disagio, se questa prospettiva non vi soddisfa, beh, forse in voi c'è ancora vita e speranza.

Forse in voi ancora parla, potete ascoltarla adesso, una flebile voce ... la sentite la brezza leggera della primavera che spalanca le finestre dopo il lungo inverno?

Parliamoci chiaro: alcuni/e tra di voi sono tutelati/e dai capitali familiari.

Per tutti gli altri, e sono la maggior parte, si prevede un livello minimo di consumi per garantire la sopravvivenza.

E' tutta qui la grandezza dello sviluppo?

Senza trascurare nè abbandonare ciò che già fate, ed è molto, alimentato com'è dalla vostra "inesauribile voglia di futuro", dirigete la vostra volontà nel formare in voi degli uomini e delle donne responsabili.

Non scendete a compromessi con questo sistema ormai logoro, ciò vi impedirebbe di progettare in libertà e con creatività il vostro nuovo sistema, più equo e sostenibile.

Venerdì prossimo, 24 marzo, ci troviamo alle ore 21:00, presso il "Centro Annalena Tonelli" di Mandriola, ad Albignasego.

Venite e vedrete!

P.S.: forse lo conoscete già, ma se avete 10 minuti di tempo guardatevi (ed ascoltate con attenzione) questo video: Istruzione incapacità omologazione

domenica 18 marzo 2012

Il conflitto nella relazione

C'è chi sostiene, e sono in tanti, che il conflitto, a questo mondo, è necessario ed inevitabile.
Quello che non ci vien detto chiaramente è: in quale misura e quanto a lungo è necessario il conflitto?
Quando abbiamo provato ad approfondire, le conclusioni sono state sempre le stesse: se il conflitto è necessario ed inevitabile, la sua misura non ha limiti, sempre c'è stato e sempre ci sarà.
Di conseguenza abbiamo sviluppato un arsenale di offesa che potrebbe cancellare ogni forma di vita dalla faccia della terra.
Bella prospettiva evolutiva per la specie umana!
Che vergogna!
Sì, troppi problemi ci affliggono da quando calchiamo il suolo di questo pianeta e, se siamo onesti, dovremmo vergognarcene, come individui e come specie.
Forse è giunto il momento di applicarsi nel cercare delle soluzioni vere.

* * *

Noi, al contrario, crediamo che del conflitto si può fare a meno, se usciamo dalla logica bipolare (egregiamente teorizzata da Hegel) che prevede il superamento della coppia di opposti, tesi-antitesi, in una sintesi, che è nuova tesi, in un ciclo perpetuantesi all'infinito se ad ogni tesi si oppone sempre un'antitesi in conflitto con essa.
Usciamo dalla logica bipolare e ammettiamo che ciò che noi umani abbiamo interpretato e ridotto a conflitto bipolare è una realtà multipolare, in cui ogni cosa ed ogni essere è in relazione molteplice con ogni altra cosa ed ogni altro essere.
Scrutate i cieli, percorrete i mari, inoltratevi nelle foreste, salite sulle montagne ... ovunque andiate una voce vi parla e vi chiede, umilmente, pietà.
Pietà verso il mondo dei viventi, pietà per voi stessi.
La vita di molti di noi si è trasformata in un torneo quotidiano, in un campionato che dura una vita; alla fine della selezione rimane uno solo, l'unico, il meritevole.
Per cui tutti desideriamo andare in TV, o finire sui giornali, per apparire almeno una volta, sapendo che siamo tra i perdenti.
E qualcuno ci finisce davvero, il più delle volte per motivi poco encomiabili.
Diamoci un taglio a questa ossessione collettiva, prendiamo l'apparecchio televisivo e portiamolo in cantina o in soffitta, l'anticamera della discarica. E scarichiamo con essa il nostro superuomo.

Noi proclamiamo il diritto alla molteplicità.
Come allo stato naturale, dove le uova riescono di varie dimensioni e tutte vengono covate, dove il conflitto per la sopravvivenza c'è, ma è raro, calmierato da una buona dose di mutua cooperazione intraspecifica ed anche interspecifica.
In natura tutto e tutti cooperano al bene dell'insieme, i batteri per primi, pur essendo quelli che valgono meno di tutti.
Bisogna aprire gli occhi per vedere.
Potremmo partire dalle api, che si sacrificano per la comunità ed arrivare ai mammiferi, che accudiscono i loro piccoli in famiglia.
Basterebbe guardare all'immensa generosità delle piante, che ci forniscono ossigeno, cibo e combustibile senza chiedere nulla in cambio. Chi potrà mai pagare una bolletta così salata?
Perché tutto ciò non dovrebbe valere anche per la società degli uomini e delle donne?
Se cambiassimo il paradigma della convivenza e, al posto di farla pagare a tutti, provassimo a donarla a colui che la sorte ci ha posto accanto, vedremmo i lavoratori, le imprese, le banche, le Nazioni, le Chiese ... arrestare la loro corsa verso l'annichilimento collettivo e cominciare a collaborare, gli uni con le altre, nella costruzione dei beni comuni, e il frutto sarebbe la formazione di una comunità di donne e di uomini liberi, eguali e diversi.
A noi piace chiamarla con una parola: una fraternità.
L'importante è intendersi sul significato.

Tutto questo è Utopia? Sì, perché ancora non è.

Siamo onesti con noi stessi. Non è impossibile, è che noi per primi non lo desideriamo veramente, con tutto il cuore e con tutta la mente.

Rispondete al nostro appello: non sarebbe una bella evoluzione per l'umanità?

martedì 13 marzo 2012

Il problema dei problemi

Il problema della politica è un problema squisitamente umano, di carattere antropologico-evolutivo.
Per questo motivo ci appassiona tanto. Per spiegare come siamo arrivati a questa convinzione dobbiamo raccontarvi la nostra storia.

Fin dal primo momento in cui ci trovammo catapultati nell'agone politico, ci rendemmo conto di quanti problemi non trovassero soluzione a causa di una mancanza di comunicazione.

Tale era la condizione dei cittadini nei confronti dei loro rappresentanti politici: i consolidati egoismi dei singoli politici, i privilegi di classe e di partito, i vantaggi derivanti da una gestione del potere centralistica, personalistica e assai poco trasparente, costituivano tanti lacci e lacciuoli che impedivano ad interi settori della società di conoscere la verità sulla propria reale condizione e di poter dare, come sancito in Costituzione, il proprio contributo al governo del paese.

Condizione di sudditi, non certo di uomini liberi.

Legami costrittivi, non costruttivi.

E tale era pure la condizione dei politici l'uno rispetto all'altro. Pochi padroni con tanti servi, assai poche le amicizie sincere e disinteressate.

Ci apparve chiaro, allora, come fosse stato possibile che grandi gruppi di affari e piccole mafie locali avessero potuto aspirare ad occupare gangli vitali nelle Istituzioni repubblicane. Avevamo svenduto la cosa pubblica all'incanto in cambio di un posto di lavoro, pure precario.

Capimmo che non dovevamo più affidarci ai vari eserciti della salvezza, quelli ci avrebbero assicurato la belligeranza in eterno, dovevamo affidarci a qualcuno che si presentasse a noi disarmato.

Comprendemmo che la vera e libera comunicazione è la linfa della società, al punto che bastava una vera e libera comunicazione per mantenere una società nel suo stato civile, e bastava reprimerla per farla ripiombare nella multiforme barbarie e nell'immoralità delle onnipresenti mafie, che tutt'ora governano mezzo mondo.

Fu questa consapevolezza che ci spinse ad impegnarci sempre più a fondo nel comprendere i meccanismi del potere, i doveri dell'autorità, i diritti delle popolazioni, le responsabilità dei cittadini.

Conseguentemente la prima riforma della politica che proponemmo e praticammo di persona si basò sui seguenti punti programmatici:
  • comunicare tutto, sempre, a tutti;
  • e comunicare prima di tutto se stessi;
  • per cui, prima ancora, essere se stessi, non indossare due maschere, quella pubblica e quella privata, ma essere una persona intera, indivisa;
  • non utilizzare la parola in modo strumentale per alzare schermi difensivi, né per brandire la lingua a mo' di spada;
  • essere completamente trasparenti, più dell'acqua, essere un abisso di trasparenza nel quale chiunque possa, volendolo, ritrovarsi immerso nel suo vero essere;
  • offrirsi come cibo immateriale all'altro, un cibo che rianima l'altro.
E fu così che iniziammo a comunicarci agli altri, con gli altri, per gli altri.

* * *
Proviamo a riassumere ...

La comunicazione non è solo tecnica, cioè trasporto di informazione.

Quest'ultimo è strumento utile per quella.

La comunicazione è fondamentalmente un processo economico a sommatoria positiva, con un arricchimento reciproco tra due o più partecipanti umani situati alle estremità della linea di contatto, all'interno di una fitta rete di relazioni che oggi ha le dimensioni del mondo intero.

Perché ciò possa avvenire ... ecco alcune condizioni, secondo noi irrinunciabili:
  1. Partecipare, cioè prendere parte al processo comunicativo, mettersi in gioco.
  2. Conoscere nel merito le persone, le circostanze, i fatti.
  3. Elaborare una decisione (è giusto/è sbagliato/procedo/mi arresto).
  4. Assumersi la responsabilità di agire in conseguenza delle decisioni prese (in linea di principio nessuno ha il diritto di scaricare le responsabilità sugli altri).
  5. Agire con gioia e in semplicità.
In definitiva il nostro progetto politico è semplice:

coinvolgere più persone possibile nella decisione politica,
ovvero immettere più democrazia nelle Istituzioni repubblicane.

Da qui è venuto il nome che ci siamo dati come movimento civico:

io decido X Albignasego

io, non qualcun altro al mio posto; se tanti "io" si comunicano e condividono le decisioni nasce un "noi", la comunità, una comunità che si prende cura di ciascuno, di tutti, in modo particolare degli svantaggiati.

A questo punto nessuno può più lamentarsi del fatto che la politica non funzioni, gettandone la responsabilità addosso agli altri.

Gli altri siamo noi.

lunedì 12 marzo 2012

Risultati dell'incontro "io decido" di venerdì 9 marzo 2012

Remo:
- Siamo qui riuniti per avviare la costruzione di una comunità locale più civile e democratica. Non siamo molti, per ora, ma se focalizziamo le poche energie che abbiamo da spendere possiamo ottenere un buon risultato. Io elenco tre punti prioritari:
  1. Incontri dove viene data "La parola ai cittadini".
  2. Costruire il "movimento civico" locale con il contributo di tutti coloro che vogliono e che possono partecipare.
  3. Per cominciare propongo di partire dalla conoscenza approfondita dell'esistente (in Albignasego).
Io credo che non saremo noi a decidere per gli altri. Tutti quelli che parteciperanno saranno chiamati a dare il proprio contributo in piena libertà e dovremo tenerne conto.
La decisione sarà collettiva.

Sergio:
- Sono impegnato almeno fino a luglio per la campagna di raccolta delle firme per l'iniziativa "Quorum Zero e Più Democrazia", quindi il mio tempo a disposizione è limitato. Non chiedo a nessuno di voi di sostenere la campagna nazionale, sono d'accordo su quanto propone Remo a livello locale.

Sandro:
- Può essere che molti abitanti di Albignasego non siano interessati all'opportunità, che ci viene offerta qui, di partecipare alla costruzione di un movimento civico locale, ma penso che altrettanti vogliano partecipare, pur non essendo a conoscenza di questa possibilità. Alcuni dubitano che sia una proposta realizzabile, oppure non si fidano. Come possiamo raggiungerli?

Remo:
- Mettiamo in pratica azioni concrete, ad esempio incontri pubblici sul Bilancio partecipativo, così dimostreremo che si tratta di una proposta vera e credibile.

Rossella:
- A me sembra che un'eventuale "Lista Civica" che si presenti alle prossime elezioni amministrative come emanazione del "Movimento Civico" dovrebbe configurarsi come alternativa ai partiti tradizionali. La politica non è fatta solo da quelle persone che, a Roma come a Venezia, appaiono in TV o sui giornali. E vorrei aggiungere un'altra cosa: il comportamento di chi evade le tasse non è accettabile, anche se può essere in parte comprensibile, dobbiamo partire anche da qui per costruire una "coscienza civica".

Giuseppe:
- La Costituzione afferma che "la sovranità appartiene al popolo", non solo e non tanto inteso come una moltitudine indistinta, ma come un'articolazione di organismi civili, sociali, economici, culturali. Oggi, però, lamentiamo che la sovranità appartiene ai mercati (globali). Eppure 30 o 40 persone convinte potrebbero rifondare una comunità locale indipendentemente dalle spinte globali, basandola sui principi di sussidiarietà orizzontale, di sostenibilità ambientale e di solidarietà intergenerazionale.

Sergio:
- Bisogna disporre degli strumenti della Democrazia Diretta a livello locale per poter conoscere i problemi del nostro territorio e per poter partecipare alla decisione.

Remo:
- Proponiamo in Consiglio comunale di introdurre gli strumenti della Democrazia Diretta nel Comune di Albignasego. La Democrazia Diretta non soppianta quella Rappresentativa, ma la supporta. Non siamo contro la politica della rappresentanza, non siamo contro nessuno, ma avanziamo proposte migliorative e innovative.

Giuseppe:
- Ci vuole una presa d'atto dello stato di fatto del nostro Comune. Bisogna studiare il bilancio comunale, in due serate si può fare, poi approfondire la conoscenza dei vari settori dell'amministrazione, dei servizi erogati, del territorio, degli aspetti fiscali, della realtà socio-culturale del nostro paese. E sondare la popolazione per far emergere i vari livelli di disagio sociale, la condizione degli anziani, le aspettative dei giovani, quel che si fa per i ragazzi e i bambini, cioè istruzione, gioco, sport, accoglienza.
Cito l'esempio del Comune di Campo nell'Elba: i cittadini hanno versato del loro per ripristinare il paese dopo la recente alluvione, andando oltre la consuetudine e senza aspettare i fondi regionali e provinciali (che non arrivavano mai).

Enrico:
- La Democrazia è un Metodo di governo, non è né un'Etica comportamentale né una Morale civile.

Sergio:
- Per me sta bene, affrontiamo a viso aperto i vari aspetti di Albignasego attraverso incontri pubblici in cui si dà la parola ai cittadini.

Rossella:
- Mi domando se vi sembra che ci sia qualcuno ad Albignasego, che si lamenta per l'attuale situazione del paese e chiede di cambiare. A me non sembra. Molti si accontentano di quello che hanno, cioè servizi scolastici, asili nido, centri commerciali e giardinetti pubblici.

Enrico:
- Si accontentano perché non hanno potuto sviluppare una capacità critica fin da quando erano piccoli, vengono continuamente bombardati dalla propaganda istituzionale e dalla pubblicità commerciale. TV, giornali ed internet creano una opinione pubblica conformista, dalle merendine ai fast food, dai telefonini ai social network, che vincolano gli individui a scelte e comportamenti indotti ed omologanti.
Dobbiamo fare in modo che le persone aprano gli occhi della mente sulla realtà, la verità è che tante cose non vanno nella nostra società e l'attuale momento di crisi economica ci può dare la marcia in più di cui abbiamo bisogno per risvegliare una "coscienza civile un po' addormentata".

Prossimo appuntamento: venerdì 16 marzo 2012, ore 21:00, saletta giochi del "Centro Annalena Tonelli" di Mandriola.

La riunione è aperta a tutti coloro che ci hanno seguito fin qui e sono disponibili per dare una mano.

lunedì 5 marzo 2012

Già iniziata la raccolta di firme per la campagna "Quorum Zero e Più Democrazia"

Di seguito potete leggere la sintesi della proposta di legge costituzionale

  
QUORUM ZERO E PIU' DEMOCRAZIA

Questa proposta di legge ha l’obiettivo di modificare alcuni articoli della costituzione italiana per migliorare l’utilizzo degli strumenti di democrazia diretta già esistenti e introdurne di nuovi in Italia, ma utilizzati da più di un secolo in altri paesi del mondo come la Svizzera e la California. Il nostro obiettivo è quello di migliorare il funzionamento della democrazia italiana affiancando alla democrazia rappresentativa attuale, strumenti che diano la possibilità ai cittadini di far sentire la loro voce e di prendere decisioni che riguardano la cosa pubblica.


I punti qualificanti della proposta di legge sono i seguenti:

  • Quorum zero in tutti i referendum.
  • Revoca degli eletti, che previa raccolta di un numero elevato di firme, possono essere sottoposti a votazione di revoca del mandato (come in California, Svizzera, Venezuela, Bolivia).
  • Indennità dei parlamentari stabilita dai cittadini al momento del voto.
  • Referendum propositivo (come in California).
  • Iniziativa di legge popolare a voto popolare (come in Svizzera), passa in parlamento, dove può essere accettata, rifiutata oppure generare una controproposta, ma poi viene votata dai cittadini).
  • Iniziativa di legge popolare a voto parlamentare con obbligo di trattazione in parlamento in 12 mesi. Se ciò non accade diviene referendum e va al voto popolare.
  • Referendum confermativo (come in Svizzera). Tutte le leggi create dal parlamento, prima di entrare in vigore, possono essere poste a votazione popolare, previa raccolta delle firme necessarie.
  • Referendum obbligatori in alcune tipologie di leggi in cui i rappresentanti hanno un conflitto di interessi (es. finanziamento partiti, leggi elettorali) e sui trattati internazionali e sulle leggi urgenti.

Oltre a questi si prevedono le seguenti ulteriori innovazioni:

  • Petizione con obbligo di risposta entro 3 mesi.
  • Nessun limite di materie referendabili (come in Svizzera), tutto ciò che può essere discusso dai rappresentanti, può essere messo a referendum e votato dai cittadini.
  • Cittadini autenticatori (oltre alle figure previste oggi per legge).
  • Utilizzo di firme elettroniche (come per la Iniziativa dei Cittadini Europei).
  • Obbligo di introduzione di strumenti di democrazia diretta a livello locale senza quorum.
  • Possibilità da parte dei cittadini di modificare la costituzione (come in Svizzera dal 1891).

La realizzazione di questa proposta di legge è stato un lungo ed appassionante percorso durato da giugno 2011 fino a sabato 11 febbraio 2012, fatto di incontri dal vivo e di riunioni su internet ed è il risultato condiviso da un gruppo di persone provenienti da varie parti d’Italia, appassionate ed esperte di democrazia diretta e impegnate da tempo su questo tema.

sabato 3 marzo 2012

Risultati degli incontri "io decido" del 29 febbraio e del 2 marzo 2012

Questo è un breve resoconto della sostanza di quanto, in idee, esperienze e proposte, ci siamo comunicati nel corso dei primi due incontri, che potremmo definire fondativi, del movimento civico "io decido X Albignasego".

Noi siamo per la democrazia, quella che si sviluppa dal basso, dalla società civile (quella incivile non ci interessa), attraverso un processo relazionale tra persone libere ed eguali, che inizia con un atto di

partecipazione volontaria

cioè prendere parte, uscire di casa, mollare, almeno per una serata ogni 15 gg., la famiglia, la TV, la chat, la mail, i libri (?) e tutti gli altri armenicoli con cui dobbiamo riempire il vuoto tra una giornata stacolma di impegni e quella successiva.
Il passo fuori del nostro recinto è necessario.
Infatti se non partecipiamo non succederà mai nulla, almeno nella nostra vita, questo è certo. E avremo la dimostrazione che il mondo non cambierà mai, per cui avevamo ragione noi, che siamo rimasti nel tepore della nostre sicurezze.
Se invece partecipiamo, dimostreremo che almeno noi siamo cambiati, e quindi avevamo ragione noi, miti pecorelle che escono di notte dall'ovile assediato da lupi affamati.

Se parteciperemo nessun lupo ci sbranerà, ma accadrà una cosa che ha dello straordinario, inizierà una fase di

conoscenza reciproca

cioè accadrà che conosceremo altre persone, con le quali probabilmente non ci saremmo mai incontrati, le quali portano in sé e con sé ognuna un proprio mondo e scopriremo un numero di mondi a noi finora sconosciuti, ognuno raggiante di una particolare bellezza, simile e diversa dalla nostra, anche se talvolta questa bellezza è un po' oscurata da preoccupazioni e malanni di varia natura.

Ma la cosa più straordinaria ancora sarà questa: se ci conosceremo fino in fondo, cioè se riusciremo a comunicarci ciò che ci sta più a cuore, le nostre aspirazioni, i nostri desideri e anche le nostre delusioni, i nostri fallimenti, se tutto questo lo metteremo in mezzo e diventerà interesse comune, nascerà spontaneamente in noi una

assunzione di responsabilità

vale a dire assumersi la responsabilità di portare avanti un'azione collettiva conforme ai desiderata condivisi da ciascuno e diventati patrimonio di tutti.

Per cui, se una persona esprime il desiderio di mangiare cibo buono e sano ad un prezzo ragionevole, cominceremo a domandarci come si potrebbe soddisfare questo suo bisogno, se esistano delle strutture che già provvedono a questo o se si debba crearne di nuove.

E se un'altra desidera poter incidere di più sulle decisioni dell'Amministrazione comunale in termini di impiego razionale del territorio, ci chiederemo se non sia un argomento da sottoporre, anche con una certa urgenza, all'attenzione dei cittadini e all'esame di urbanisti più esperti, per poter scegliere criteri più ragionevoli di quelli fin qui messi in atto.

Lo stesso varrebbe per colui che esprimesse il desiderio di conoscere la destinazione delle risorse economiche disponibili nel proprio Comune; ci faremmo in quattro per rispondere a questo suo desiderio.

Se un'altra persona affermasse: dovrebbero essere i giovani a decidere dell'impiego delle risorse energetiche, culturali e territoriali, perché il futuro è delle giovani generazioni e le decisioni prese adesso ricadranno su di loro, chi, avendo un cuore in petto che batte, non si direbbe d'accordo? Chi non deciderebbe subito di cambiare l'attuale sistema della rappresentanza politica, che favorisce sfacciatamente gli anziani?

Se, infine, qualcuno avesse presentato un progetto di legge per introdurre nuovi strumenti di democrazia diretta nella Costituzione italiana, ci domanderemmo, visto quanto poco diretta sia la nostra attuale forma democratica, se non sia il caso di appoggiarlo, affinchè questo suo progetto di legge diventi realtà.

Per dirla con le testuali parole di una persona che ha partecipato: quante cose stasera! Intendendo: quante sollecitazioni, quante sfide, saremo all'altezza?

Se vogliamo rispondere a tutte queste sollecitazioni, possiamo partecipare al prossimo incontro "io decido X Albignasego", che sarà venerdì prossimo, 9 marzo, alle ore 20:30, presso la saletta giochi del "Centro Annalena Tonelli" di Mandriola.

Perché la saletta giochi? E' un caso, ma è pur vero che il processo relazionale che vogliamo mettere in moto è un gioco a somma positiva, uno di quei giochi in cui chi partecipa non perde mai e tutti hanno da guadagnare.

Sarete accolti per quello che potete e volete dare, senza alcun timore per quello che potreste portarvi via.

Vi aspettiamo.