"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

sabato 24 settembre 2011

Desidero una città felice ...

Chi ha acquisito il potere politico vuole sempre più potere e per averlo deve ascoltare le sirene del potere economico-finanziario, cioè elargire premi e vantaggi a chi fa la voce grossa. Questa è, in estrema sintesi, l'attuale, ferrea, legge del mercato.
Sembrava impossibile che le istituzioni repubblicane, inizialmente progettate per gestire il bene comune, cadessero in ostaggio di lobby costituite da speculatori amorali.

Ma è accaduto.

E così, adesso, ci manca il terreno sotto i piedi, l'acqua e l'ossigeno scarseggiano mentre i rifiuti aumentano; e le nostre città ... cosa sono diventate per molti di noi?
L'anticamera dell'inferno.
Non è vero? E' vero sì o no che, appena si può, fuggiamo al mare, in campagna o in montagna?

Noi, esseri umani, residenti in Italia ... Veneto ... Padova ... Albignasego ... desidereremmo una città felice, a misura d'uomo, come si diceva un tempo, oggi aggiungeremmo ... di donna, di giovane e bambino ... di anziano e di straniero.

Se potessimo cambiare le leggi del mercato, di conseguenza, avremmo cambiato la scena della città.

Ma come? In che direzione potremmo muovere i primi passi del cambiamento?

Due buone notizie ci giungono dal mondo esterno.

"Mondo e Missione" ci presenta, attraverso gli occhi acuti di Elinor Ostrom, l'alternativa al Mercato-Stato di ferro:

Premiato chi si dà le regole

Il premio Nobel a una studiosa come Elinor Ostrom rappresenta un monito a tutti noi, membri della società civile: il mondo ci appartiene e la politica inizia proprio nel nostro piccolo. Negli uffici, nei pascoli, nelle scuole, in casa, dovunque si praticano i primi principi della vita societaria: il rispetto degli altri e la vita comunitaria.
 
E allora ... qualcuno, non lontano da qui, sta provando a trasformare un comune in una comunità di persone libere e solidali:

Monteveglio, la città felice di essere al verde

Stupisce non poco che una finanziaria sovranazionale pubblicizzi presso i suoi clienti un processo di codecisione partecipativa come le Transition Towns, che è in netta controtendenza rispetto alle vigenti regole del mercato.

Ma un'iniezione di fiducia nei mercati finanziari sarebbe, concretamente, quel che occorre per risollevare le borse e la finanza degli stati. E così perfino la finanza potrebbe imparare la lezione e riscoprire il suo ruolo di servizio per la comunità!

Cristiano Bottone, uno dei fondatori di "Transition Italia" spiega bene qual è la sfida che dobbiamo fronteggiare:

«La vera sfida è che le persone si coinvolgano in questo processo non solo perché conviene, ma perché hanno capito che la posta in gioco è la qualità della loro vita e hanno cambiato le proprie priorità. Solo un mutamento culturale può diffondersi a macchia d’olio e contagiare l’intera società».

Vogliamo provarci anche noi?

venerdì 23 settembre 2011

A vision on "commons" by Elinor Ostrom

Reduce con Piroska da 5 giorni di corso sui Beni Comuni, alla scuola della decrescita che si è tenuta a Pesariis (Carnia), Remo ci aggiorna sull'importante relazione tenuta da Alberto Lucarelli, professore ordinario di diritto pubblico all'Università Federico II di Napoli e assessore ai Beni Comuni di Napoli.

"Non esiste ancora un diritto dei Beni Comuni, esistono solo un diritto privato ed un diritto pubblico. Ma un gruppo di giuristi, tra cui Lucarelli, lo sta costruendo. Comunque ritengo sia il caso di cominciare a ragionare secondo la logica dei Beni Comuni, che si basa, sociologicamente parlando, su COMUNITA' di "originari", cioè di coloro che hanno definito, costruito, conservato e sviluppato il Bene Comune (bosco, pascolo, sorgenti, laguna, orti ... oggi possiamo aggiungere il software, le banche dati, internet, etc).
L'importanza psicologica del Bene Comune sta nel dare una prospettiva di lungo periodo a quello che andiamo a costruire (... per i nostri figli, nipoti ...).
Oggi i cosiddetti orti sociali sono vincolati alla loro funzione di produzione di ortaggi e frutta per la comunità e per eventuali scambi con altre comunità.
L'orto sociale cooperativo potrebbe essere inteso da subito come un bene comune inalienabile. Come una proprietà collettiva che serve alla comunità di “originari” ed ai loro discendenti, in totale continuità verso il futuro.
Il Bene Comune Orto Sociale può diventare la cellula madre della futura Transition Town."

Le regole di successo delle relazioni all'interno della comunità che gestisce il bene comune sono 8 e sono state studiate da Elinor Ostrom, premio Nobel per l'economia 2009. Sono 8 semplici regole, che al di là del Nobel, ognuno può ritrovare nella vita pratica quotidiana.
Eccole qui elencate:

Istituzioni che permettono la proprietà comune di risorse sono istituzioni robuste, capaci cioè di mantenere le caratteristiche di fondo nonostante la fluttuazione di alcune componenti loro o dell’ambiente esterno. La loro robustezza dipende (1) dalla chiarezza con cui sono definiti i confini, (2) dalla proporzionalità fra costi e benefici, (3) da una modalità partecipativa che permette alle persone coinvolte di prendere parte alle decisioni sulle regole da adottare, (4) da attività continue di monitoraggio delle condizioni biofisiche della risorsa in comune e del comportamento delle persone che ne usufruiscono, (5) dalla presenza di sanzioni graduali, (6) dalla effettività di meccanismi per la risoluzione dei conflitti fra gli attori coinvolti, (7) dalle libertà costituzionali che garantiscono alle persone un diritto a organizzarsi e organizzare, (8) dalla presenza di una pluralità di livelli in cui sono organizzate le modalità di governance della risorsa in comune.
 
Chi è Elinor Ostrom
Nata nel 1933 a Los Angeles, attualmente è Arthur Bentley Professor in Scienza Politica alla Indiana University (Bloomington).
Nello stesso ateneo è Senior Research Director del Workshop in Political Theory and Policy Analysis. Nel 1996-97 ha ricoperto la carica di presidente dell’American Political Science Association (Associazione americana di Scienza Politica). Ha svolto campi di ricerca in Australia, Bolivia, Filippine, India, Indonesia, Kenya, Messico, Nepal, Nigeria, Polonia e Zimbabwe.
Tra le sue più recenti pubblicazioni in italiano Ostrom E., Governare i beni collettivi, Marsilio, Venezia 2006 e Hess C. – Ostrom E. (edd.), La conoscenza come bene comune. Dalla teoria alla pratica, Bruno Mondadori, Milano 2009.

L'elenco delle regole e il profilo di Elinor Ostrom sono tratti dallo studio del 2010: "Società locali e governo dei beni comuni - Il Nobel per l’economia a Elinor Ostrom", di T. Vitale, professore di Sociologia politica nell’Università di Milano-Bicocca.

Ulteriori riflessioni sui referendum elettorali

Proponiamo la lettura di due autorevoli interventi a sostegno della riforma dell'attuale legge elettorale, passando attraverso il referendum abrogativo e la successiva legge parlamentare.

Letizia De Torre è parlamentare alla Camera dei Deputati:
Una spinta ad una nuova legge elettorale col referendum

Laura Puppato è Consigliere regionale del Veneto:
Referendum: una legge porcata da cancellare

Dall'intervento di Letizia emergono alcune verità:
  • Senza l’impegno e la vigilanza di cittadini attivi, di molti cittadini insieme, non si possono operare cambiamenti nel nostro Paese.
  • I referendum sono uno strumento formidabile in mano ai cittadini per spingere il Parlamento a fare una legge.
Assieme ad ombre che si allungano sulla politica prossima ventura:
  • Alcune proposte di legge sono depositate alla Camera o al Senato, ma tutto viene tenuto bloccato al Senato. Alcuni parlamentari di vari gruppi ne stanno parlando, ma tra veti incrociati, poiché ai capi di partito fanno comodo le liste bloccate per ‘tenere in pugno’ i parlamentari.
  • E' rischioso un cambio di legge elettorale da parte di un parlamento di nominati dai partiti.
Le frasi conclusive dell'intervento di Laura fanno eco a Letizia, le due, l'una da Venezia e l'altra da Roma, parlano all'unisono e nella stessa lingua:
  • Dopo il referendum su acqua e nucleare, con una frequenza che segna il cambio dei tempi e la forte partecipazione popolare a cambiare “dal basso” le cose che non vanno, assomigliamo sempre più al sistema Svizzero che verifica con il voto puntuale sui temi la qualità delle scelte politiche e non delegare in bianco le scelte su democrazia e rappresentanza.
  • Sono certa che ci sbarazzeremo di questa imbarazzante ingessatura parlamentare prodotta per consentire ai soli partiti di nominare figure senza relazioni col territorio e dipendenti come non mai solo da chi li ha nominati.
  • Bisogna tornare a fare in modo che i rappresentanti godano della fiducia e della stima della gente. Solo con questo meccanismo si può lentamente e progressivamente far rinascere l’amore per la politica che negli ultimi anni si è andato spegnendo, per rassegnazione mista a delusione.
Due donne impegnate in politica, con la sana convinzione di lavorare per il bene comune; donne portatrici di nuove idee e qualità umane che fatichiamo a leggere e riconoscere in tanti uomini che calcano da tempo la scena politica italiana.

Auguriamo a questi ultimi di trovare il coraggio per prenderle ad esempio e decidersi ad ascoltarle e calcare le loro orme.

E alle prime va il nostro apprezzamento e sostegno nel loro cammino, che vuol essere anche il nostro, contro la corrente politica dominante, per più democrazia in Italia.

lunedì 12 settembre 2011

Dietro casa possibile catastrofe ecologica

Vi proponiamo di partecipare alla raccolta firme per quanto riportato all'indirizzo www.lavespa.org.

In poche parole abbiamo 52.000 TONNELLATE DI RIFIUTI TOSSICI DIETRO CASA, TRA PERNUMIA E BATTAGLIA TERME, che se dovessero inquinare i nostri fiumi dovremmo dimenticare per sempre l'acqua del rubinetto, e sarebbe ancora la cosa meno grave.

Ci siamo resi conto della gravità del pericolo che corriamo tutti.
E' sorto un comitato che vuole raccogliere le firme per spingere il governo a bonificare l'area. Li abbiamo incontrati e ci hanno spiegato i rischi che si correrebbero in caso di alluvione, di tromba d'aria, d'incendio e, d'un tratto, ci siamo resi conto che potrebbe succedere davvero una catastrofe ecologica.

Loro, come comitato, stanno girando nelle scuole di Battaglia, Due Carrare e Pernumia per sensibilizzare la popolazione, ma non hanno forze sufficienti per andare in altri comuni e in altre scuole ... inutile dirvi che potremmo organizzare qualcosa qui ad Albignasego e a Maserà.

In realtà la questione non riguarda solo Battaglia Terme o Due Carrare, ma tutta Padova e la provincia. Abbiamo permesso di costruire case per 20.000 persone tra Albignasego e Maserà intorno ad una discarica tossica. Diamo massima priorità, trattandosi di una questione di sopravvivenza. Lo proponiamo come primo punto alla prossima riunione del comitato locale dell'acqua. Questo dimostra quanto siano superate dai fatti le divisioni amministrative, politiche, ideologiche. I rifiuti tossici entrano nel ciclo dell'acqua, del cibo, dell'aria e colpiscono in primis gli organismi in fase di crescita, cioè i bambini.

Riportiamo alla memoria quello che accadde a Seveso (Milano).

"Il 10 luglio 1976 l'area di Seveso e di alcuni comuni vicini fu contaminata da una nube tossica contenente elevate quantità di diossina sprigionatasi in seguito ad un incidente verificatosi nel confinante comune di Meda, ma in prossimità dell'abitato di Seveso, presso gli impianti chimici della società elvetica ICMESA, appartenente al gruppo Givaudan-La Roche.
Una parte consistente degli abitanti dell'area fu evacuata. Le avvisaglie del disastro erano state avvertite dalla popolazione locale negli anni precedenti, quali morie di piccoli animali domestici come galline e gatti senza che ci fosse alcun intervento. Per questo incidente il nome di Seveso è legato alla direttiva europea 96/82/CE, che impone il censimento di tutti i siti industriali ad alto rischio.
Seguì un terrorismo psicologico, tale che portò 20 o 30 donne ad abortire (i feti, però, risultarono sani, sicché quelli della fabbrica, oltre a inquinare, portarono la morte anche così). Per molti giorni l'aria fu irrespirabile e non si poteva uscire di casa. Un'esperienza che, a detta di chi l'ha vissuta, non si può augurare a nessuno."

Ci si potrebbe coordinare con il comitato di lotta "Lasciateci Respirare" di Monselice, contro la paventata costruzione di un inceneritore (che emette diossina). Gli albergatori di Abano, Montegrotto, Battaglia Terme, non saranno felici all'idea della pubblicità che questa graziosa area anti-ecologica potrebbe fare al loro business "tutta salute".

venerdì 9 settembre 2011

Alcune riflessioni sui prossimi Referendum elettorali

Sono stati presentati tre testi abrogativi dell'attuale legge elettorale, definita "porcata" dal suo estensore, dimostrando, con questo lapidario giudizio, di aver lavorato su mandato di altri.

Illuminante, a questo riguardo, la seguente dichiarazione di Domenico Nania:

Mirabello, 10 lug. (Adnkronos) – “Il referendum sul ‘porcellum’ ci sarà. E senza una riforma che lo metta da parte qualificando per quello che è stato cioè una legge figlia dell’emergenza e che il centrodestra ha preso in prestito dal centrosinistra che governa la Toscana, un’ondata popolare di ben oltre il 90% ci travolgerà”. Lo ha detto il vicepresidente del Senato, Domenico Nania, dal palco della Festa della libertà di Mirabello.

Le tre diverse formulazioni sono presentate da due differenti comitati di cui è stata invano tentata l'unificazione nel mese di luglio, questo fatto dovrebbe invitare a riflettere prima di apporre una firma ... leggete qui di seguito il messaggio integrale di Stefano Passigli, promotore di uno dei due comitati:

A tutte le Associazioni, Comitati e singoli cittadini
sostenitori del referendum per l’abrogazione del
premio di maggioranza e delle liste bloccate
29 Agosto 2011

Cari Amici,

nel mio messaggio di fine luglio a fronte del possibile lancio di un secondo referendum inteso a far rivivere il Mattarellum, Vi avevo indicato l’opportunità di non dividere le opposizioni in questo momento così difficile per la vita del Paese, in cui era auspicabile che il governo cadesse e si potesse andare o a un governo istituzionale che facesse una manovra equa ed efficace ed affrontasse il varo di una nuova legge elettorale, o ad elezioni anticipate che avrebbero comunque vanificato il nostro referendum. In un incontro il 27 luglio tra alcuni dei membri del nostro comitato promotore e Veltroni, Castagnetti e Parisi, fu concordato di fermare definitivamente entrambi i referendum. Questo accordo non è stato rispettato dalla nostra controparte che si era nel frattempo accordata con Di Pietro e Vendola. Poiché il nostro giudizio su di un ritorno alla legge Mattarella è radicalmente negativo non risolvendo né il problema delle liste bloccate (i candidati nei collegi sono pur sempre scelti dalle segreterie di partito) né di evitare che il Collegio uninominale a turno unico della Mattarella produca gli stessi effetti del Premio di maggioranza (e cioè coalizioni troppo ampie e disomogenee incapaci di governare), siamo oggi costretti a riprendere la campagna di raccolta delle firme. Vi invitiamo perciò a:
1) chiarire in ogni possibile circostanza che il nostro referendum è il solo che verrà sicuramente ammesso dalla Corte Costituzionale, e quindi il solo strumento in grado di abolire il Porcellum;
2) chiarire che il secondo referendum conserva, sia pur in forma parzialmente attenuata, i difetti del Porcellum;
3) chiedere ai partiti di ospitare un tavolo per la raccolta delle firme sul nostro referendum;
4) attivarsi per far firmare presso i comuni i cittadini chiarendo loro che devono sostenere il nostro referendum (moduli arrivati all’inizio di luglio) e non firmare quello avversario (moduli arrivati solo in questi giorni);

E’ vero che abbiamo perso molto tempo nell’ingenua fiducia che anche i sostenitori dell’altro referendum condividessero il nostro senso di responsabilità e rispettassero il patto concordato, adesso però è importante fare ogni tentativo per raggiungere il nostro obiettivo, e per impedire che i promotori del secondo referendum abbiano un effimero successo che verrebbe comunque cancellato dalla decisione della Corte Costituzionale di considerare inammissibile il loro referendum. Il vero obiettivo dei Veltroni, Parisi, Di Pietro, Vendola, etc. è politico: far sì che i partiti rimangano i soli depositari della scelta degli eletti, salvaguardando così la loro rendita di posizione e i loro personali destini. Vi è un secondo scopo politico, quello di mantenere l’attuale falso bipolarismo che rischia di continuare a favorire il centro-destra. In tutta Europa, invece (eccezion fatta per l’Inghilterra, in cui il maggioritario ha però prodotto un sistema tripolare; e per la Francia che però è sostanzialmente un sistema presidenziale), il bipolarismo si accompagna a leggi elettorali proporzionali e viene assicurato attraverso una loro correzione basata sull’ampiezza dei collegi (Spagna), su clausole costituzionali (la sfiducia costruttiva tedesca) o apposite soglie di sbarramento. Per le ragioni su esposte Vi prego di fare ancora uno sforzo per raccogliere firme, di confermarmi la Vostra adesione al costituendo “Movimento per la riforma elettorale” ; ed infine, di farmi conoscere la situazione nella Vostra città.

A tutti un grazie per quanto sinora fatto e un cordiale saluto.

Stefano Passigli

Quanto alla dichiarazione di Romani Prodi:

(ANSA) – ROMA, 10 LUG – ‘Certo che sono d’accordo con ogni iniziativa che in Parlamento e fuori ci consenta di riprendere il cammino interrotto. Tornare cioè ad un sistema maggioritario e bipolare’. Lo dice, in un colloquio con l’ANSA, l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, con riferimento al referendum promosso da alcuni esponenti del Pd, tra i quali Arturo Parisi, Walter Veltroni e Pierluigi Castagnetti, per modificare l’attuale legge elettorale.
‘Come vado ripetendo da tempo abbiamo bisogno di governi stabili, legittimati dal voto dei cittadini e di un Parlamento realmente legato ai territori e agli elettori’, sottolinea Prodi. ‘Considero centrale la legge elettorale e credo che l’Italia per risolvere i suoi problemi abbia bisogno del bipolarismo e del maggioritario’, conclude l’ex presidente del Consiglio.

io penso che la soluzione del nodo politico italiano stia nel riuscire a restituire dignità e autorevolezza all'impegno politico.
 
Per ottenere questo non basta dedicarsi alla riforma delle Istituzioni e del sistema elettorale: proporzionale, uninominale, bipolarismo, premierato, erano tutti finalizzati a prendere o mantenere il potere.

Il nodo da sciogliere è ben espresso nelle parole ferragostane di Antonio M. Baggio:

Roma, 12 ago. (Adnkronos) – L’attuale legge elettorale ‘esprime la situazione di debolezza della politica, perché tutte queste varie facce che sta assumendo la crisi sottolineano la difficoltà da parte del politico, è un mestiere difficile, di prendere i provvedimenti giusti. L’attuale legge elettorale è una forma di tutela che consente a pochi centri privati, perché tali sono i partiti, di decidere chi va in Parlamento’. Lo sottolinea il prof. Antonio Maria Baggio, politologo, docente di Filosofia Politica presso Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Fi) fondato da Chiara Lubich, in un’intervista alla Radio Vaticana.
‘Quindi sono dei privati che decidono la composizione del potere legislativo. Questa è una stortura grave della democrazia che toglie sovranità ai cittadini. Ma ci dice, ci dà una spiegazione della debolezza politica attuale. E’ un ceto che si sta difendendo. E quando non si è più classe dirigente, ma si è ceto, la tendenza è quella di prendere accordi con altri ceti. Ecco perché -continua- le varie corporazioni hanno un peso così forte. Perché parlano da pari a pari con la politica’.
‘Sono i diversi interessi corporativi che tendono a scrivere l’agenda della politica. La legge elettorale non fa altro che esprimere ciò. Quindi cambiare la legge elettorale, ma ci vuole una grande azione per promuovere un nuovo patto di unità nazionale con la garanzia che tutti quelli che oggi faranno questi sacrifici ne condivideranno i frutti in futuro. E per fare questo patto, nel quale i cattolici possono essere protagonisti, bisogna mettere mano a riforme profonde’.

Un nuovo patto di unità nazionale ... vedete qualcuno in giro che si sta muovendo nella direzione dell'unità?
Di questo ci sarebbe bisogno, ma gli attuali partiti si strutturano sulla divisione, sia essa bipolare (dx <=> sx), tripolare (dx <=> centro <=> sx), quadripolare (dx <=> lega <=> centro <=> sx), pentapolare (dx <=> lega <=> centro <=> sx <=> estrema sx) ... inutile continuare!

Termino con le parole illuminanti di un grande democratico del secolo passato, Jacques Maritain, parole di un'attualità a dir poco sconvolgente:

"I governanti essendo stati fatti vicari del popolo ed essendo la sua immagine, sono investiti per partecipazione - nei limiti dei loro poteri - di quella stessa autorità e di quello stesso diritto di governare che sono per essenza del popolo. Essi non sono i semplici strumenti di una mitica volontà generale; sono i veri governanti del popolo; devono prendere le loro decisioni conformemente alle leggi di quello specifico ramo dell'etica che è l'etica politica, al giudizio della loro virtù ..."
da "L'uomo e lo Stato" di J. Maritain

E Vittorio Possenti commenta:

"Ora i governanti sono un'immagine viva, responsabile e attiva del popolo, non già un'immagine sfuocata e smorta; sono persone dotate di libertà e responsabilità, che in quanto tali debbono esercitare l'autorità loro delegata."
da "L'AZIONE UMANA - morale, politica e Stato in Jacques Maritain" di V. Possenti

In conclusione possiamo dire che il parlamento ha da essere

un'autentica immagine della volontà popolare

e, perché ciò sia, è necessario e sufficiente che, nella sua globalità,

rispecchi nelle sue reali proporzioni
la composizione dell'elettorato attivo

e, nelle sue personalità individuali,

sia composto da esperti politici di specchiata moralità
e fedeltà ai valori repubblicani.

giovedì 8 settembre 2011

Parte l'iniziativa per più democrazia in Italia

Bolzano, 5 settembre 2011, presso la sede di "Iniziativa per più democrazia", si sono incontrati i promotori della legge di iniziativa popolare volta ad eliminare il quorum dai referendum, istituire i referendum propositivi e la revoca del mandato agli eletti.

E' una sfida difficile, è la sfida delle 3P.

Siamo pochi, siamo piccoli, siamo poveri di mezzi, ma siamo noi i titolari, in base all'articolo 1 della nostra Costituzione repubblicana, della sovranità popolare.

Qui sotto potete leggere l'aggiornamento sull'evento:

Più democrazia

mercoledì 7 settembre 2011

Sobrietà sull'acqua e dintorni

Sarebbe proprio il caso di dire ... io l'avevo detto!

Leggete l'articolo dell'Avvenire che trovate al link seguente o riprodotto più sotto:
Cronaca

7 agosto 2011

SCELTE DI SOBRIETÀ

Acqua del rubinetto per spegnere la crisi

Per le famiglie italiane un amaro rientro dalle vacanze (almeno per quelle che se le sono potute permettere, visto che, secondo i pubblici esercenti della Fipe, ben 35 milioni di connazionali sono rimasti a casa). In questi giorni, infatti, troveranno nella posta le bollette di luce e gas con i recenti aumenti scattati a luglio (rispettivamente +1,9% e +4,2%), mentre i consumatori dell’Adoc lanciano l’allarme caro-libri, con aumenti dei prezzi, soprattutto ai licei, anche dell’8% superiori al tetto massimo fissato dal ministero. A completare il quadro del pessimismo ci ha pensato la Cgia di Mestre, annunciando che a fine 2010 l’indebitamento medio delle famiglie ha superato i 19mila euro, crescendo di 3.200 euro nell’ultimo anno.

Di fronte a questi dati è allora opportuno cominciare a considerare le voci della spesa familiare per vedere dove è possibile “limare” e risparmiare. Tra le tante, una spesa che accomuna davvero milioni di italiani è quella per l’acqua minerale in bottiglia. Il nostro paese, infatti, è il terzo consumatore al mondo e il primo in Europa di acqua imbottigliata. Un business da 2,5 miliardi di euro all’anno, per circa 12 miliardi di litri prodotti, di cui 11 destinati al consumo interno e uno all’export.
Tra i nuovi e più sobri stili di vita, suggeriti per reggere meglio l’urto della crisi, un posto importante potrebbe essere allora occupato dalla scelta di consumare soltanto acqua del rubinetto, sia a casa che fuori. E l’effetto sui conti della famiglia sarebbe immediato.
Come spiegano gli esperti di ecoage.it, portale ecologista indipendente, «il costo dell’acqua potabile in Italia è compreso da pochi centesimi a due euro per mille litri (un metro cubo ndr.). Anche considerando la tariffa più alta applicata dagli acquedotti (2 euro al metro cubo), un litro d’acqua potabile del rubinetto ha un costo pari a circa a 0,002 euro al litro. Un litro d’acqua minerale imbottigliata oscilla invece intorno a 0,30 euro al litro».

Il sito acquadelrubinetto.it arriva alla conclusione che, in media, le famiglie italiane, soltanto sostituendo l’acqua del rubinetto alla minerale, potrebbero risparmiare circa 250 euro all’anno. Lo stesso sito offre anche un servizio personalizzato: inserendo il numero di bottiglie consumate settimanalmente e la marca, si ottiene, in tempo reale, il risparmio medio possibile.
Bere acqua del rubinetto - bene pubblico come stabilito dal referendum di giugno - dovrebbe essere, insomma, una buona abitudine quotidiana, sia a casa che fuori. Qualche passo in questa direzione è stato fatto e i primi risultati sono stati recentemente diffusi da Aqua Italia, l’associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, federata ad Anima-Confindustria. Secondo una ricerca commissionata all’Istituto Cra, tre italiani su quattro (il 74% degli intervistati), bevono solitamente acqua del rubinetto trattata e non. Inoltre, sempre dalla stessa indagine, emerge che il 71,1% la beve anche negli alberghi, bar o ristoranti. «Quasi tre quarti degli italiani, quindi, gustano l’acqua in brocca – spiegano da Aqua Italia – segno che le campagne di sensibilizzazione attuate recentemente hanno contribuito a creare una più ampia percezione positiva nei confronti dell’acqua a chilometro zero».

Infine, bevendo acqua del rubinetto ciascuno può contribuire a ridurre l’inquinamento ambientale. Il calcolo l’ha fatto il sito eco-orizzonti.it. Se soltanto 25 famiglie - ciascuna composta da quattro persone, con un consumo medio di 200 bottiglie da 1 litro e mezzo all’anno - decidessero di passare all’acqua del rubinetto, si otterrebbero questi risultati: un tir all’anno in meno sulle strade, 300 litri di gasolio risparmiati per il trasporto, 1.300 litri circa di petrolio risparmiati sulla produzione del Pet necessario alla produzione delle bottiglie, 1.600 chili circa di riduzione delle emissioni di Co2 nell’ambiente e un risparmio di 2mila euro sui costi di ritiro e smaltimento della plastica, quantificato in 0,10 euro a bottiglia. Moltiplicando questi dati per le milioni di famiglie potenzialmente candidate a cambiare abitudini di consumo, si capisce quale vantaggio, per il portafoglio ma anche per l’ambiente, potrebbe essere generato da una decisione tanto semplice.
Paolo Ferrario
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