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lunedì 4 luglio 2016

Dai medici Caritas ora vanno gli italiani

Da Il Mattino di Padova di Domenica 03 Luglio 2016, pagina 14

Dopo 18 anni il poliambulatorio nato per gli immigrati cura soprattutto i padovani in difficoltà economica.

Era l’ambulatorio degli stranieri irregolari, quelli senza documenti e senza permessi. Negli anni si è specializzato in odontoiatria e in oculistica, continuando a curare soprattutto immigrati, ma anche i primi padovani in difficoltà economica, segnalati dai servizi sociali. All’alba del diciottesimo anno di attività, il poliambulatorio Caritas di via Duprè scopre di essere la nuova frontiera delle cure dentarie per quella moltitudine di nuovi poveri che vede gli italiani più numerosi degli stranieri.
Nel 2015 e nei primi sei mesi del 2016 sono padovani - o comunque, appunto, italiani - i più presenti nelle liste d’attesa per far fronte a una carie o per un’estrazione o per una cura canalare. Sono il 33 per cento, seguiti da marocchini e rumeni in percentuali inferiori. E sono prevalentemente maschi. Notevole è anche la percentuale di minorenni, che nel 2015 ha raggiunto il 30 per cento e che quest’anno si aggira intorno al 25-26 per cento, anche per effetto di una convenzione con le comunità per minori stranieri non accompagnati.
«Non siamo sorpresi perché siamo arrivati progressivamente a questa situazione», racconta Sara Ferrari, referente della Caritas diocesana per il poliambulatorio. «Abbiamo potuto registrare nel tempo questo impoverimento generale che ha allargato il nostro servizio a nuove fasce di marginalità e quindi a famiglie padovane in difficoltà». Nel 2015 in via Duprè si sono presentate 554 persone e gli interventi di cure dentarie sono stati 1.577. Nei primi sei mesi di quest’anno le persone prese in cura sono state già 318, con 106 italiani. In molti casi si tratta di poveri segnalati dai servizi sociali del Comune, ma anche le parrocchie e i centri d’ascolto vicariali segnalano il servizio che è gestito da Adam Onlus, partner della Caritas.
Al poliambulatorio si accede passando dagli uffici della Caritas dove ogni venerdì c’è un volontario che filtra le richieste, accertandosi che si tratti di situazioni di vera indigenza. «Il reddito massimo, certificato dall’Isee, è di 8 mila euro», aggiunge Sara Ferrari, «ma quasi sempre si tratta di persone che non hanno niente. A loro rilasciamo una tessera a uso interno che dà diritto alle cure per sei mesi. Ma se il ciclo non è completo, poi si fa il rinnovo dopo un secondo colloquio». Nei locali concessi dal Comune - e ristrutturati due anni fa grazie a contributi della Fondazione Cariparo - c’è spazio per due studi odontotecnici. Ci lavorano, ogni mattina dal lunedì al giovedì, undici specialisti, tutti volontari, più un’assistente di poltrona, unica stipendiata, dipendente di Adam. Di bello, in questa storia fatta di servizi gratuiti e di generosità diffusa, c’è anche il fatto due studi dentistici della città - Mavidental e Ceramodent - regalano un paio di dentiere ogni mese. Così qualche anziano che non può permettersela, riesce ad avere la protesi. «Abbiamo anche una convenzione con CbmItalia onlus e con il consorzio Optopiù e in questo modo possiamo dare occhiali e lenti a chi ne ha bisogno», conclude Sara Ferrari. Sembra poco, per qualcuno è tantissimo.

Cristiano Cadoni

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