Qualche tempo fa ho compreso una realtà che è della Fisica e dello Spirito insieme.
I mondi materiale e spirituale esistono perché da un Centro si
irradiano all'Infinito co-creando lo spazio - per dilatazione - e il
tempo - per durata.
Da questo principio fondamentale derivano, al
livello fisico, le leggi della meccanica e della termodinamica, come la
conservazione dell'impulso, della massa-energia e l'aumento
dell'entropia.
In particolare si comprende chiaramente come in un
mondo in continua espansione da un Centro verso l'Infinito, il Caos
debba necessariamente aumentare di pari passo con la dispersione delle
masse, delle forze, dei potenziali dall'iniziale Centro verso l'infinito
Orizzonte.
Nel passato remoto dell'Universo è collocato un punto di
concentrazione infinita, mentre nel futuro remoto dell'Universo è
collocato un orizzonte di dispersione infinita.
Questo è quello che suggeriscono al nostro spirito le più recenti scoperte della Fisica.
Si rende necessario ipotizzare, e qualche cosmologo lo sta già facendo,
un momento ed uno spazio di ricapitolazione, che riporti l'infinita
dispersione alla concentrazione in Uno.
Perché dico necessario?
Perché siccome è impossibile giustificare l'origine del Cosmo da un
inizio temporalmente e spazialmente puntiforme, cioè NULLO, dal NULLA
non può nascere NULLA (nonostante fior di filosofi e scienziati siano
tentati dal pensiero), siamo costretti a ricorrere ad un'ipotesi che può
apparire, di primo acchito, ASSURDA.
L'Origine dell'Universo, della Vita materiale e spirituale sta alla Fine dei Tempi.
E' come se Tutto, materia e spirito, fosse attratto verso un vortice
finale, con un completo ribaltamento della struttura spazio-temporale,
dove l'infinito viene ridotto ad un punto e l'eternità ad un istante con
un'inversione della legge di causa-effetto, dove le cause stanno nel
futuro degli effetti.
Noi inferiamo che la causa ha prodotto un
effetto per il semplice fatto che ricordiamo il passato e ignoriamo il
futuro, per cui possiamo solo prevedere gli eventi futuri (indicandoli
come effetti) dall'esame degli eventi certi del passato (indicandoli
come cause).
Questo non significa che gli eventi passati siano la causa effettiva degli eventi futuri.
Siamo noi, esseri coscienti, che riflettiamo e deduciamo un principio di causa-effetto direzionato dal passato al futuro.
Ma quello che noi, esseri spirituali, decidiamo in piena libertà, non è
determinato dagli eventi passati (quelli semmai determinano la nostra
personalità, le nostre inclinazioni), ma è determinato dal fine che ci
siamo proposti, dall'obiettivo che vogliamo raggiungere.
E questo fine, riflettiamo bene, è collocato nel nostro futuro, per quanto ipotetico ed incerto possa essere.
Per una strana coincidenza, di quelle che aiutano a riflettere, nella
nostra lingua si utilizza la stessa parola FINE per indicare due cose
apparentemente diverse e slegate: LA FINE di tutte le cose e IL FINE di
tutte le cose.
E per un'altra stranissima coincidenza, una parola di genere maschile e una di genere femminile.
Questa mattina ho voluto giocare un po' con le parole e la fantasia ...
ma non troppo ... a volte le parole significano molto di più di ciò che
risulta ad un orecchio disattento ed un'anima distratta da mille cose.
Spero di non avervi annoiato ...
Codesto è stato il post finale. O ne verrà un altro? Alludeva che la Causa Prima sarebbe nel vuoto finale che ha concretizzato il cosmo materiale producendolo indietro (secondo l'attualmente comune punto di vista di noi umani) nel tempo? Rimarrebbe l'enigma: a che pro? Però con un senso forse maggiore della teoria del Big Bang: in essa una presenza infinitamente concentrata si spacca e dirada (con qualche eccezione, i buchi neri che però forse pure svaniranno) fino al nulla. Nella congettura di Iodecidoalbignasego c'è lo Spirito che gradualmente produce la materia e l'addensa fino a un'infinità che ragionevolmente diventa una specie di esistenza nuova.
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