"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

martedì 21 febbraio 2012

Un seminario molto particolare

Sabato 18 e domenica 19 febbraio, presso il Polo Lionello Bonfanti di Incisa Valdarno (FI), oltre 100 politici di diversi schieramenti e provenienze, in maggior parte italiani, ma con delegazioni provenienti dalla Spagna e dall'Argentina, si sono incontrati e confrontati nel contesto di un seminario organizzato dal Movimento Politico per l'Unità in collaborazione con l'Istituto Universitario Sophia, imperniato su un tema abbastanza inusuale per l'agone politico:

Fraternità e partecipazione nella trasformazione delle democrazie.

Dato per scontato che la partecipazione ha molto a che vedere con le trasformazioni in atto nelle democrazie contemporanee, cos'ha a che vedere una categoria remota come la fraternità, con l'evoluzione presente e futura delle democrazie?

Infatti la fraternità è una categoria che viene da molto lontano. Essa ci conduce alle origini della convivenza umana, la quale, come noto, si basa sulla famiglia naturale e si alimenta delle cure parentali: una famiglia il più delle volte patriarcale, raramente matriarcale o paritaria, in cui i figli dello stesso padre sperimentano il legame di fratellanza che li unisce e i rapporti sono regolati da usi e costumi, leggi e convenzioni che possiamo definire "di fraternità", cioè basate sul riconoscimento della comune origine familiare.

Il passaggio dal legame di fratellanza strettamente familiare al riconoscimento che tutti gli uomini (e tutte le donne) sono fratelli tra loro venne in conseguenza dell'elaborazione dell'identità di specie, sperimentata sia nel rapporto di diversità con le altre specie viventi, sia nel rapporto di sovranità della specie umana su tutte le altre specie animali e vegetali che popolano la terra.

Questo riconoscimento dell'alterità della specie umana rispetto al variegato mondo delle specie terrestri crebbe di pari passo con il riconoscimento del divino, che è esperienza religiosa personale e sociale insieme.

La diversità e la sovranità della specie umana nei confronti delle altre fu pertanto giustificata e corroborata attribuendo ad un Dio creatore il comando rivolto alla coppia uomo-donna:

«Dio li benedisse e disse loro:
Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra».
(Genesi 1, 28).

Questa capacità di governo dell'uomo su madre natura sarà, fin dall'inizio, una delle caratteristiche peculiari e costanti del pensiero e delle prassi di tutte le culture che ancor oggi fanno riferimento alle comuni radici giudaico-cristiane.

Abbiamo così fondato lo stretto legame che intercorre tra la politica, che è l'arte del governo, e la fraternità, costituita come legame sociale originale.

A questo punto si comprende quanto sia importante considerare l'influenza che questo legame sociale originale ha sullo sviluppo presente e futuro delle nostre democrazie.

L'avevano ben compreso i rivoluzionari popolari francesi, all'alba della cosiddetta moderna democrazia, che non sarebbero bastate la libertà, "ognuno da sé stesso", e l'eguaglianza, "ognuno per tutti" per fondare solidarmente l'unità della nazione su basi democratiche; occorreva un terzo ingrediente che facesse da collante tra i primi due: il principio della fraternità, cioè il "tutti per uno". E così lo aggiunsero e fu coniato il memorabile trittico:

liberté, egalité, fraternité.

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