"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

lunedì 27 febbraio 2012

Il Carnevale di un Borgo Ricco

Borgoricco, provincia di Padova, 26 febbraio 2012

Nell'ultima domenica di carnevale, a quaresima iniziata, Borgoricco festeggia con una sfilata di carri allegorici preceduti da gruppi in maschera, provenienti dai vari paesi del vicinato e dallo stesso paese ospitante.

La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco locale, senza alcuna pretesa culturale, e infatti le allegorie dei carri sono appena accennate, i costumi dei figuranti, fatta salva qualche lodevole eccezione, sono sobri, le musiche e le danze sono di ispirazione popolare ... non si può pretendere di più da un carnevale realizzato con le risorse messe a disposizione dai volontari di gruppi ed associazioni.

27 gruppi con relativi carri, occorre oltre un'ora per vederli sfilare tutti davanti ai 14.000 spettatori allineati lungo le transenne disposte su tutto il viale principale, mentre dai megafoni collegati col palco vengono diffuse le voci degli organizzatori e dei presentatori.

Questa la cronaca. Non ci sarebbe altro da dire, perché, in apparenza nulla è accaduto di importante a Borgoricco.

Eppure, parlandone con la famiglia sulla via di casa, e poi riflettendo la mattina seguente a mente fredda, ne ho ricavato alcuni insegnamenti, che voglio proporre alla vostra attenzione.

Quello che mi ha più colpito è stato il campionario umano messo in mostra dalla sfilata.
Persone di tutte le età, dai piccolini di pochi anni, appena sgambettanti, agli anziani dagli occhi splendenti incastonati nei volti corrugati, ai giovani impacciati, agli adulti che sanno il fatto loro.
Persone troppo grasse e persone molto magre, acconciature stravaganti e parrucconi incipriati, uomini travestiti si accompagnavano ad improbabili donne fatali.
Mancava qualsiasi discorso "sotto traccia" e la traccia stessa era assai incerta: identitaria? artistica? storica? filosofica? politica? religiosa? Non è dato saperlo.
Si direbbe una fiera delle vanità, da rimanere con l'amaro in bocca.
Eppure anch'io ridevo, anche mia moglie rideva e ci ballava il cuore in petto, questo a causa dei Gigawatt sparati a 360° dalle grancasse musicali dei carri (ognuno sparava a manetta, nel vano tentativo di soverchiare gli altri).
Cosa si poteva dire? Nulla, per il gran baccano ... intanto parlavano le gambe delle donne, come d'uopo in bella mostra, alcune grosse e grasse, altre filiformi, alcune troppo corte, altre storte, pochissime ben tornite.
Un segno di declino culturale e corporale? Non saprei dirlo, certamente non era stata operata alcuna selezione, in base a quel sacrosanto principio democratico per cui tutti hanno diritto di partecipare ... almeno a carnevale, quando ogni scherzo vale!

Si dovrà modificare il detto latino:
"mens sana in corpore sano"
così:
"corpus sanus si mens sana est".

Le cattive abitudini alimentari, gli eccessi, i troppi alcolici, le nottate e lo scarso riposo, il lavoro saltuario e quello compulsivo, assieme alla scarsa dedizione alla lettura e tanto gossip in rete e tantissimo lavaggio del cervello operato da TV e massmedia.

Allora la bruttezza non ci lascia speranza?
Io non credo.

Se è vero che nel mondo originario, animale e vegetale, molte sono le figure eleganti e le immagini di dignità, comprese quelle degli uomini e delle donne delle comunità primeve, è pure vero che la bruttezza e la poca armonia caratterizzano proprio l'unica specie terrestre che gode del libero arbitrio!
Può apparire assurdo, ma se riflettiamo bene, sono le nostre particolarissime imperfezioni fisiche, i nostri difetti comportamentali, che ci caratterizzano come individui unici ed irripetibili.
Anche questa usanza di truccarsi e mascherarsi a carnevale è espressione di un'interiore diversità che appare irriducibile.
In questa fiera delle diversità perfino gli extra-comunitari apparivano meno diversi del solito.
Sotto questa luce il carnevale diventa quindi:
epifania della carne (manifestazione dell'irriducibile diversità dei corpi),
catarsi della realtà (trasformazione della realtà attraverso un nuovo immaginario),
smascheramento della persona (persona in greco significa proprio maschera).

La maschera collettiva di carnevale nasconde la maschera individuale quotidiana e ci permette di vivere, per un lasso di tempo, proiettati in un'altra dimensione, dove siamo tutti uguali pur rimanendo distinti, dove tutto è lecito a patto che riconosca la vita e che l'ami.
Enrico Pistelli

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