Estremamente interessante l'ultimo articolo di Andrea Baranes sulla crescita in Europa.
Spiacevoli conseguenze
Direi che ... non fa una piega. A questo punto mi domando: Junker, la
Commissione Europea, il FMI, la BCE e chi più ne ha più ne metta, non
hanno forse deciso che siamo in troppi a pesare su questa crosta di
terra e, forse, un po' di decrescita farà bene a tutti? Ma forse non
l'hanno deciso loro, forse c'è qualcuno, o qualcosa, che tira le fila da
dietro le quinte del palcoscenico su cui si rappresenta un mondo alla
rovescia. In fondo l'interpretazione competitiva dell'evoluzione è
tipica del sistema capitalista, ovvero: si salvi chi può. Direi, a
questo punto, che rimangono in campo a fronteggiarsi due filosofie, due economie, due stili di vita, apparentemente simili, ma in realtà assai differenti, sia nelle premesse, sia nelle finalità, sia nei risultati:
la "decrescita felice" di Serge Latouche e Maurizio Pallante e la "decrescita infelice"
di Jean-Claude Junker e Angela Merkel.
Io tifo per la prima, ovviamente ... e voi?
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