"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

venerdì 5 dicembre 2014

Cibo e speculazione finanziaria: non restiamo alla finestra

Nel 2008 le speculazioni finanziarie su grano, mais e riso hanno provocato improvvise impennate dei prezzi di questi beni, con gravi conseguenze nei Paesi più poveri e questo fenomeno è ormai divenuto ciclico.
Il punto di vista dei soci di Banca Etica è che il libero mercato va bene, l'interpretazione liberista o neoliberista no. Libera volpe in libero pollaio, è un adagio antico ma sempre efficace per spiegare cosa non va nella ricetta rifiutata.

A parlarne, in sala Zanoni a Cremona, mercoledì 29 ottobre, è stato il “grande comunicatore” dell'istituto di credito di Padova, Andrea Baranes, uno che le cose le sa dire chiare. Un esempio è il suo ultimo libro: "Dobbiamo restituire fiducia ai mercati. Falso!" (Laterza 2014). Egli è presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica e membro del Comitato Etico di Etica Sgr.  Tra l'altro è stato portavoce della Campagna 005 per l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, una questione sulla quale c'è ancora molto da fare, oppure si può ricordare il suo impegno per la riforma della Banca Mondiale. Carte in regola, insomma.

Hanno organizzato l'incontro: Acli, Caritas, Tavola della Pace, Forum Terzo Settore, Cremona nel mondo, Salviamo il paesaggio, Associazione 25 aprile, Rive gauche, Pax Christi, Arci, Ass. Persona ambiente, Amici del dialogo, Non solo noi, Slow food, Filiera corta solidale, Git Banca Etica.

Di elementi e questioni su cui riflettere, la cronaca ne sforna a ciclo continuo. La rivista Valori, negli ultimi mesi, se n'è ripetutamente occupata. Il primo dato che si impone è che troppo cibo è controllato da pochissime mani. Tre facili esempi:
1. 90% della produzione di barbabietola da zucchero è nelle mani di poche multinazionali. 10 di queste (tra cui Monsanto, Dupont, Syngenta, Bayer) sono anche quelle che controllano il 75% del mercato internazionale delle sementi e il 95% dei pesticidi.
2. Un recente rapporto “Agropoli” calcolava che abbiamo il 28% di probabilità di acquistare dai primi 10 trasformatori di prodotti alimentari confezionati e il 75% di acquistare cereali o soia dei 4 giganti del settore (Cargill, Archer Daniels Midland, Bunge, Dreyfus).
3. 1/6 del latte prodotto su scala mondiale nel 2012 è passato nelle mani delle prime 10 società nel settore.

Ovviamente poi i nodi vengono al pettine e così si viene al secondo aspetto cruciale. Se economie di scala e – nel caso della carne – allevamenti intensivi schiacciano i prezzi della materia prima, cosa farà il colosso cinese Shuanghui (oggi si chiama WH Group e si prepara ora a quotarsi in borsa a Hong Kong)? Ha acquistato l'omologo Usa Smithfield Food per 4,7 mil. di dollari. WH è infatti interessato a un modello organizzativo che per produrre la stessa quantità di carne di maiale  spende il 60% di quanto essa costa in Cina (dove prevalgono i piccoli produttori). Corollario: tra chi controlla WH c'è anche la banca d'affari Goldman Sachs, che ovviamente ha profittato dell'attività di supporto al commercio per 1,25 mil di dollari nel solo 2012).
Intanto sui mercati internazionali si registra una forte crescita del prezzo della carne per i consumatori, come effetto sia di una domanda più alta, ma anche del parallelo mercato finanziario dei future legati ai beni alimentari, i cui scambi si sono moltiplicati per nove dal 2002 ad oggi.. Ecco qui l'anello di congiunzione tra mondi che ingenuamente si continua a pensare tra loro separati. Sono sempre più questi “termometri” delle aspettative, a determinare i prezzi, invece che i relativi beni sottostanti e la loro contrattazione.

Stiamo attenti che con il cibo non ci succeda come col debito sovrano: sembrava un problema degli africani, al tempo del giubileo del 2000, mentre oggi siamo noi a guardare sgomenti come nonostante un ripetuto avanzo primario nel bilancio dell'Italia, il nostro debito complessivo continui inesorabilmente a crescere imponendoci sempre nuovi e vani sacrifici, a causa del pagamento degli interessi sul debito.
Pochi argomenti, come quello del cibo, richiamano l'urgenza di non di chiacchierare di finanza etica, ma di passare massicciamente, rapidamente e convintamente agli strumenti alternativi e correttivi. Ci sono e funzionano, perché aspettare?
Expo 2015 a Milano, avrà come tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita.” E' questo il momento giusto, anche nella nostra provincia: raddoppiamo i soci di Banca Etica (in assemblea alle 18.30 nello stesso luogo della conferenza di Baranes), raddoppiamo i depositi, raddoppiamo il nostro utilizzo dei suoi servizi.

Piero Cattaneo (Git di BE provincia di Cremona)

Nessun commento:

Posta un commento