Esattamente 4 anni fa Report (Rai3) mandava in onda questo servizio.
SENZA INTERESSI - 18.05.2008
di Giorgio Simonetti - Economia
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Allora la buona notizia di oggi viene dalla Svezia, ed è
rivoluzionaria, forse fin troppo, un gruppo di 35.000 persone immagina
una società libera dal concetto di interesse. Il ragionamento che hanno
fatto è questo: se mettiamo dei soldi in banca, parliamo di persone con
redditi medio bassi, cioè la maggior parte di noi, gli interessi che
percepisco servono si e no a pagare le spese. Però se chiedo un
prestito mi spennano. Allora perché non mettere il nostro denaro insieme e
farlo circolare? Come funziona ce lo racconta Giorgio Simonetti.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Siamo a Skovde una cittadina a 350 chilometri da Stoccolma, dove ha
sede una banca molto particolare. Jak Bank è una banca cooperativa con
35.000 soci sparsi sul territorio e ha come scopo quello di creare un
modello alternativo di finanza non speculativa al servizio delle persone
e delle piccole realtà imprenditoriali.
FRANK MAGNUS - DIRETTORE BANCA JAK
Essendo un'associazione non abbiamo nessun grosso azionista che chiede profitto, perché sono tutti i soci a possedere la banca.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Cioè ogni socio detiene una sola azione e tutti hanno lo stesso peso
nell'elezione del consiglio direttivo. La missione di questa banca non è
di creare profitto, ma di prestare soldi ai propri soci nella forma il
più conveniente possibile, secondo un'idea di economia libera dal
concetto d'interesse.
FRANK MAGNUS - DIRETTORE BANCA JAK
L'interesse trasferisce il denaro dalla parte sbagliata, perché chi ha
già molti soldi può accumulare più denaro, mentre chi ne ha pochi ne
avrà sempre meno, perché se vuole comprarsi la casa o qualunque altra
cosa dovrà chiedere un prestito e pagare interessi.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
La Jak Bank si rifà alle teorie dell'economista tedesca Margrit Kennedy
che spiega quali sono le conseguenze dell'interesse nella nostra
economia.
MARGRIT KENNEDY - ECONOMISTA
La maggior parte delle persone pensa di pagare l'interesse solo quando
chiede un prestito in banca, non è così. In genere chi produce beni di
consumo paga interessi alla banca e poi li scarica sui prezzi. Se
facciamo i conti su quello che si compra per vivere, la gente paga in
media sui prezzi dei beni di consumo circa il 45% di interesse.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Secondo le ricerche effettuate da Margrit Kennedy in media il
45% di ciò che spendiamo per vivere è interesse nascosto che paghiamo
alle banche.
MARGRIT KENNEDY - ECONOMISTA
L'80% della popolazione tedesca paga più interesse in ciò che compra
rispetto all'interesse che guadagna dai propri conti correnti o dagli
investimenti finanziari. Poi c'è un 10% che guadagna tutta la rendita di
interesse che ha perso quell'80% della popolazione e solo il rimanente
10% va in pareggio.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Nella Jak Bank i propri risparmi non generano interesse, e non
c'è nessun azionista che a fine anno si spartisce gli utili. I prestiti
sono concessi a un costo che serve solo a ripagare le spese di gestione
e di rischio. Ma qual è l'unico tasso che la banca applica per la sua
sopravvivenza?
FRANK MAGNUS - DIRETTORE BANCA JAK
Intorno al 2,5% che è la nostra tassa sul prestito e la calcoliamo come se fosse un tasso di interesse.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Un tasso fisso che in media è del 2,5%, è reso possibile grazie
al meccanismo matematico che rende sostenibile l'intero sistema che
funziona così. In questo primo esempio vediamo il nostro socio che
risparmia il primo mese 1 moneta, il secondo mese un'altra moneta, idem
per il terzo mese. A questo punto ha messo 3 monete e ha guadagnato 6
punti di risparmio, perché in questi mesi il suo denaro viene
automaticamente prestato ad altri soci. Ora il 4° mese il nostro socio
preleva le sue 3 monete risparmiate e in più ne chiede 3 in prestito.
Che restituisce nello stesso arco di tempo in cui ha maturato i punti di
risparmio, cioè in 3 mesi. A 6 punti guadagnati corrispondono 6 punti
consumati e il sistema è in equilibrio. Lennart e sua moglie Britt hanno
comprato casa nella campagna svedese chiedendo un prestito a una banca
tradizionale, sono arrivati a pagare un tasso variabile del 13,7%. Ma in
quel periodo, nel 1992, scoprono la banca JAK e incominciano a
risparmiare denaro. Dopo pochi anni, maturati i punti di risparmio,
trasferiscono il mutuo dalla banca tradizionale alla Jak e passano a un
tasso fisso dell'1,4% per 10 anni. Che era il tasso proposto dalla Jak
in quegli anni.
BRITT ANDERSSON - SOCIA BANCA JAK
E' meraviglioso perché ho visto come i miei debiti si sono ridotti ogni
mese. Nella banca tradizionale non si riduceva il debito, pagavo
l'interesse e solo una piccola somma andava a ridurre il debito. In
questo modo invece abbiamo sostenuto meno spese e ora mio marito è
andato in pensione, 16 mesi prima del previsto.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Quando siamo andati a trovarli avevano appena finito di ripagare il
loro mutuo per la casa e dopo qualche mese potevano anche prelevare i
loro post-risparmi, circa 20.000 euro, che gli erano stati versati su un
conto bancario tradizionale, poiché tutti i soci JAK hanno bisogno anche
di un conto di questo tipo per i pagamenti e i prelievi. Se poi un
socio risparmia per 30 anni e non chiede mai prestiti è ovvio che in un
sistema del genere, che non matura interessi, ci rimetterà per via
dell'inflazione. Questo non è un problema?
FRANK MAGNUS - DIRETTORE BANCA JAK
Il fatto è che noi non guardiamo solamente alle persone come singoli
individui, noi lavoriamo come una collettività e perciò i punti di
risparmio che una persona ha accumulato, può regalarli ad un altro che
ne trae beneficio.
BARBRO VON KRUSENTIERNA-SOCIA BANCA JAK
Credo in una società nella quale le persone si aiutino a vicenda, so che
quando risparmio il mio denaro con Jak loro lo presteranno ad altri soci
che hanno bisogno di prestiti.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Prestito come reciproca solidarietà tra le persone, questa è la grande
eresia finanziaria di Jak. Oltre 500 volontari organizzati in 28
circoscrizioni locali dedicano gratuitamente il loro tempo per
diffondere questa idea e per trovare nuovi soci.
LENNART ANDERSSON-CIRCOSCRIZIONE NORD HALSINGLAND BANCA JAK
Per me Jak rappresenta un modo per impegnarmi attivamente in questioni
politiche, e se io posso dare il mio contributo per portare il mondo in
questa direzione per una società libera dal concetto di interesse, lo
farei.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Con la Jak Bank, un socio può chiedere un prestito anche se non ha mai
risparmiato. Se per esempio chiede in prestito 3 monete è però
obbligato ogni mese a restituirne due. Una per ripagare il prestito
chiesto, l'altra per contribuire alla sua quota di risparmio e così via.
Alla fine dei tre mesi avrà guadagnato i 6 punti necessari per il
prestito che aveva preso in anticipo. Tutto questo grazie al meccanismo
del post risparmio. Marten vive ad Helsingborg, ha acquistato casa di
recente e l'ha pagata 210.000 euro. Ha contratto solo il 5% del suo
prestito con la Jak Bank per 5 anni e per il resto ha fatto un mutuo
trentennale con una banca tradizionale. Perché hai preso questo prestito
a breve termine?
MARTEN HERMANSSON-SOCIO BANCA JAK
I post-risparmi rendono impossibile chiedere un prestito
maggiore. Comunque un prestito a breve termine mi va bene, perché sto
facendo delle ristrutturazioni, pago il debito e poi ne chiedo un altro
con Jak, invece di avere un grosso prestito a lungo termine.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
I post-risparmi non generano interessi, ma anche nei conti ordinari
delle banche tradizionali svedesi gli interessi sono quasi
inesistenti ... Ci sono però delle altre differenze che convincono il
socio Jak ad aderire anche solo idealmente a questo modello finanziario
alternativo.
MARTEN HERMANSSON-SOCIO BANCA JAK
Jak è molto concentrata sulle economie locali, non siamo interessati ad
andare in Cina, e investiamo qui il nostro denaro. Per esempio facciamo
investimenti che si svilupperanno su 2 generazioni, non solo per un paio
di anni e poi sparire. Questo è quello che io chiamo economia
sostenibile.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Mellanfiarden è un piccolo paese di pescatori nel nord della Svezia.
Eva è un'imprenditrice e si occupa di turismo e della produzione di reti
da pesca. Ha avuto un prestito da Jak per l'acquisto di un motore per
la barca.
EVA ERIKSSON-SOCIA BANCA JAK
Se non avessimo preso contatto con JAK avremmo dovuto sospendere l'attività.
GIORGIO SIMONETTI
Perché?
EVA ERIKSSON-SOCIA BANCA JAK
Perché tutte le altre banche ci hanno detto:"No, non metteremo una
corona svedese per loro". Jak è stata l'unica via d'uscita. E' molto
difficile oggi in Svezia avere piccole aziende. E devi avere risultati
molto, molto buoni se vuoi che le grandi banche credano nella tua
azienda. Noi viviamo nel Nord della Svezia, questa è una piccola
comunità ... Ed è molto importante che Jak decida di venire qui e di
aiutarci ad avviare aziende così che i giovani possano rimanere a vivere
qui e trovare lavoro.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Anche la parrocchia cristiana evangelica di Hudiksvall aveva bisogno
di restaurare la propria Chiesa grazie a un ulteriore servizio offerto
dalla Jak: il risparmio di supporto che consiste nel raccogliere
risparmio per una finalità ritenuta utile dalla collettività. In questo
caso la chiesa ha potuto chiedere un prestito utilizzando i punti
risparmio accumulati dai soci che hanno aderito al "risparmio di
supporto".
ANNICA BRUN-PRES. CHIESA EVANGELICA HUNDIKSVALL
Tutto il denaro che abbiamo nella nostra Chiesa è dato dalla
gente. Non riceviamo nessun supporto dal Governo. Prima avevamo un
grosso prestito in una banca tradizionale e ogni anno dovevamo pagare
molto denaro in interesse.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
Il costo del prestito con la banca tradizionale era di circa 5.000 euro
l'anno. Ora la spesa si è ridotta a meno di mille euro l'anno.
MIRIAM BERJLUND-PASTORE CHIESA CRISTIANA EVANGELICA
Quando rifletto sul denaro penso alle parole di Gesù: lui disse
che tu non puoi servire allo stesso tempo Dio e Mammona. Nella vita non
puoi solo accumulare e chiederti "Quanto posso avere?". Noi dobbiamo
essere anche servitori.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
I soci Jak devono per forza risiedere in Svezia. Tuttavia il loro
modello finanziario è già stato copiato in Germania, dove a Stoccarda è
nata una banca che si basa sullo stesso meccanismo e sugli stessi
principi.
JOHAN OPPMARK-AMMINISTRATORE DELEGATO BANCA JAK
Abbiamo
un'organizzazione in Svezia che si chiama Caja, formata anche da soci
Jak. Loro conoscono il sistema e possono consigliare altre persone in
altri paesi su come avviare una banca come Jak.
GIORGIO SIMONETTI FUORI CAMPO
La Jak Bank è stata fondata da Ake Mobrandt nel 1965, importando il
nome e l'idea dalla Danimarca, dove negli anni '30 nacque la prima banca
di questo tipo. Jak è un acronimo che sta per terra, lavoro e capitale,
i 3 fattori che sono alla base di ogni economia. Un'economia che per la
Jak deve essere libera dal concetto di interesse e perciò non al
servizio della speculazione.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Ma cos'ha il nord Europa di diverso, sarà il sangue o il freddo?
Sarà il sangue freddo! Perché ci vuole un bel coraggio a fondare una banca alternativa. E in Italia? Abbiamo qualcosa di simile? A me pare di sì.
Enrico.
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