"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

venerdì 1 marzo 2013

Governabilità? E' una parola!

Continuo a cercare proposte concrete che assicurino la governabilità da tutti auspicata e non riesco a trovarne.

A parole tutti la invocano, i fatti smentiscono gli auspici.

C'è qualcosa di profondamente sbagliato che si è installato (come un virus informatico) nel sistema politico italiano.

Chi ha votato Bersani, in particolare al Senato, l'ha fatto perché lo voleva Presidente del Consiglio, nonostante tutti i sondaggi dessero come assai improbabile una maggioranza PD/SEL al Senato.

Chi ha votato Berlusconi l'ha fatto dando credito alle sue promesse, tra cui quella sulla restituzione e l'abolizione della tassa sulla prima casa. Sperava invano, perché i sondaggi gli davano la possibilità di una vittoria in extremis alla Camera, ma, per ragioni speculari a quelle di Bersani, al massimo un pareggio al Senato.

Chi ha votato Monti sperava, ovviamente, in un'affermazione del centro come classico ago della bilancia tra i due tradizionali poli di destra e di sinistra. Questa prospettiva poteva essere plausibile, anche con un Centro ridotto al 10%, se non fosse intervenuto il quarto incomodo.

Su questo i sondaggi, a ben vedere, erano premonitori: il M5S era accreditato di un 19% alla vigilia del voto, e c'era chi metteva in guardia dalle inevitabili sottostime del voto di protesta, che, latente, si aggirava tra coloro che si dichiaravano indecisi.

Quindi, tutti i leader politici sapevano che il risultato del voto avrebbe portato ad un Senato ingovernabile.

Tutti sapevano ... e tutti tacevano. Come tanti venditori ambulanti, hanno gridato nelle piazze, fino all'ultimo giorno: noi abbiamo la soluzione per i mali del paese, gli altri sono il problema, votate quindi per noi e avrete risolto tutti i vostri problemi.

Invece il problema non sono gli altri, il problema siamo noi, incapaci come siamo di cooperare per il bene comune, di lavorare per un interesse generale che dovrebbe essere al di sopra di quello particolare, di amare la nostra grande Italia almeno quanto il nostro piccolo paese, di amare gli altri italiani almeno quanto amiamo noi stessi e i nostri simili.

Io ho votato per Ilaria Capua alla Camera, perché incarnava il modello di italiana che ha messo l'interesse generale al di sopra del proprio personale e del suo gruppo. Un'italiana del Sud che lavora al Nord e che ha riscosso un ragguardevole successo internazionale. Un'italiana che ama l'Italia né più né meno dell'Europa e del resto del mondo.

Questo equilibrio io cerco in un politico: un cuore appassionato per il compito che gli è affidato, ma una mente fredda capace di vedere ed accettare la verità, di mettere in luce il positivo che c'è davanti a noi e di stigmatizzare il negativo che ci trasciniamo dietro.

In queste ore Beppe Grillo sta mostrando il limite della sua azione come politico. Un uomo incapace di mediare, unicamente dedicato alla scalata al potere e per ottenerlo ... disposto a tutto. Peccato, un'altra occasione perduta nell'interminabile scalata alla democrazia compiuta. Quelli che l'hanno votato si stanno già chiedendo perché l'hanno fatto.

Adesso gli italiani sono alla finestra, tra poche settimane potranno giudicare, a mente fredda, chi lavora per l'unità e chi per la divisione, chi è venuto per dare e chi per prendere.

A questo punto credo che non sia più neppure il caso di chiedere una qualche riforma Costituzionale o Istituzionale. Dobbiamo cambiare noi, dobbiamo cambiare il nostro punto di vista, dobbiamo fare reset dentro il nostro cervello.

Bene, abbiamo a disposizione l'ultima cosa che ci è rimasta in mano, il telecomando.

Su quel telecomando ... un bottone rosso ... premiamolo ... poi alziamoci dalla poltrona e andiamo a farci un giro per il paese, andiamo a dare un'occhiata al mondo reale per vedere se c'è bisogno di dare una mano.

Anche in politica!

1 commento:

  1. Personalmente ho iniziato il mio impegno politico verso una maggior responsabilità dei cittadini-elettori (attraverso nuovi strumenti di democrazia diretta) nel febbraio 2011, ma il mio convincimento che fosse necessaria una riforma dei partiti e una riforma costituzionale in Italia, nacque negli anni '90, in particolare con la caduta del primo governo Prodi: fu allora che capii come milioni di elettori erano caduti in trappola ... è vero quello che dici, bisogna prima liberarsi da tutti i condizionamenti culturali ottocenteschi e ritrovarsi per aggiornare il paradigma della convivenza democratica che io uso riassumere così:
    - partecipazione informata locale e globale,
    - trasparenza nelle decisioni e negli atti,
    - assunzione di responsabilità da parte di tutti.
    Così l'agone politico diventa luogo di condivisione delle proposte e strumento esecutivo della volontà popolare democraticamente espressa dall'assemblea.
    Così possiamo riprendere in mano il nostro presente e il futuro dei nostri figli, che ci sono stati proditoriamente sottratti dalla società del consumo (il cavallo di Troia del progetto nichilista).

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