"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

mercoledì 14 novembre 2012

Alien scontro finale

Il titolo del post ha molto a che vedere col suo contenuto, lo capirete leggendolo.

Il dibattito sulla legge elettorale, originato dal pronunciamento popolare di due estati fa (in due mesi si raccolsero oltre 1 milione di firme popolari per chiederne la riforma), si sta progressivamente trasformando in quello che appare come un dibattito salottiero tra esperti del settore.
Ma esperti di cosa?
Sicuri che si tratti di esperti costituzionalisti?

Nell'articolo del senatore del PD Stefano Ceccanti riportato per intero al link seguente:

Legge elettorale: ritrovare il bandolo

si legge, subito alle prime righe:

"Anzitutto una premessa: com'era ovvio il dibattito ha finito per incanalarsi sulla questione di gran lunga più rilevante per una forma parlamentare di una grande democrazia, quella di come attraverso l'elezione dei parlamentari si forma una maggioranza di Governo. Un obiettivo rispetto al quale il rapporto col singolo parlamentare è obiettivamente molto meno rilevante."

Siete d'accordo con l'affermazione del senatore Ceccanti?

Io no.

La questione di gran lunga più rilevante per una forma parlamentare di una grande democrazia è come attraverso l'elezione dei parlamentari si forma una maggioranza legislativa. Perché è il Governo che governa ed è il Parlamento che legifera. Non si è sempre detto che nelle grandi democrazie liberali la separazione tra i poteri è fondamentale e, tra l'altro, costituzionalmente garantita?

A qualcuno di noi può sembrare una pignoleria, ma se andate ad osservare le (vere) grandi democrazie, vedrete quanto grande è la separazione tra i due poteri (legislativo ed esecutivo), ad esempio in Francia o negli Stati Uniti.
Tanto è grande la separazione che può accadere (ed è realmente accaduto) che si eleggano Governi e Parlamenti di opposto colore, entrambi legittimamente in carica ed autonomi ognuno nella propria sfera di competenza. Di più, negli Stati Uniti accade pure che nel Congresso e nel Senato si formino due maggioranze difformi (non è solo un gioco di parole ... nella diversità sta la possibilità della vera unità).

Ma non ho finito: il primo obiettivo della legge elettorale parlamentare in un sistema democratico definito come "rappresentativo" è certamente quello di iniziare e mantenere un rapporto vitale degli elettori con il singolo parlamentare. Come può il senatore Ceccanti affermare che tale rapporto "è obiettivamente molto meno rilevante" della formazione di una maggioranza parlamentare qual si voglia?

Io una spiegazione al suo argomentare ce l'avrei, ma non potendo giudicare il suo personale pensiero politico, che ho scelto di rispettare sempre, vi propongo la visione politica di un grande democratico del secolo scorso: Jacques Maritain.
Ve la propongo invitandovi a rileggere il nostro post del 9 settembre 2011:

Alcune riflessioni sui prossimi Referendum elettorali

Ma siccome so che il vostro tempo è tiranno (o denaro, il che non cambia una virgola), vi riporto qui, per vostra comodità, le parole del grande filosofo francese:

"I governanti essendo stati fatti vicari del popolo ed essendo la sua immagine, sono investiti per partecipazione - nei limiti dei loro poteri - di quella stessa autorità e di quello stesso diritto di governare che sono per essenza del popolo. Essi non sono i semplici strumenti di una mitica volontà generale; sono i veri governanti del popolo; devono prendere le loro decisioni conformemente alle leggi di quello specifico ramo dell'etica che è l'etica politica, al giudizio della loro virtù ..."
da "L'uomo e lo Stato" di J. Maritain

Liberi cittadini in un libero parlamento, di questo ha bisogno il nostro paese, l'Italia, l'Europa, il mondo.

P.S.: allora ... adesso avete capito chi è l'Alien, vero? Quando avrete più tempo andate a rileggere il post Alcune riflessioni sui prossimi Referendum elettorali, è ancora utile ... anche alla luce del fatto che poi a votare i referendum non ci siamo potuti andare! Un popolo senza memoria non è un popolo libero ...

P.P.S.: e se avete altro tempo a disposizione andatevi a rileggere anche questo post: Stabilità vs governabilità, molto utile per comprendere a chi interessa la governabilità del parlamento ...

2 commenti:

  1. Grazie dell'attenzione, ma la caratteristuca delle forme parlamentari non sta nella separazione tra legislativo ed esecutivo, che era tipica delle fasi precedenti in cui il governo dipendeva dal re e che caratterizza ancora la forma presidenziale. Le forme parlamwntari sono caratterizzate dalla fusione tra maggioranza parlamentare e governo, il cui contrappeso sono l'opposizione e le altre minoranze. Consiglio la lettura dell'ultimo volume del mulino di Amato e Clementi Forme di Stato e forme di governo. Per inciso la forma francese ha un contunuum che giunge fino al presidente della repubblica.

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  2. Grazie a lei senatore per aver commentato il mio intervento su un tema tanto delicato.
    Io non userei il termine fusione tra maggioranza parlamentare e governo, nel qual caso basterebbe una commissione parlamentare.
    Il governo repubblicano è distinto dal parlamento e gode di una reale autonomia, come ne gode ogni singolo parlamentare, seppur eletto nelle file di un partito o di una coalizione di partiti.
    Dal mio modesto punto di vista, il parlamentare deve mantenere la propria capacità critica, sia nei confronti del governo, che nei confronti degli stessi colleghi parlamentari.
    Il parlamento rimarrà così un'immagine autentica del popolo e purtuttavia, da esso distinta.
    I poteri legislativo, esecutivo e giudiziario devono rimanere separati affinché siano garantiti i principi di libertà, eguaglianza e fraternità a noi tanto cari.
    Come giustamente lei fa rilevare questo fu decretato sia dalla rivoluzione americana che da quella francese proprio per affrancare il popolo dall'abuso di potere del regnante.
    Questo però non significa che oggi non ci siano poteri altrettanto forti - e persino più forti - dei quali bisogna prendere le misure!
    Il problema è attualissimo e lei sicuramente non lo sottovaluta: la carenza di rappresentatività e di autonomia del parlamento da un lato, e del governo dall'altro, stanno minando il prestigio delle istituzioni repubblicane.
    Il solco (ma dovremmo parlare di abisso) che si è venuto a creare tra politici eletti (prescelti) e cittadini elettori (ignari) è il prodotto dell'attuale legge elettorale, che qualcuno ha fortemente voluto.
    Mi attendo, già da domani, una dichiarazione congiunta da parte dei 5 candidati alle primarie del PD per fare chiarezza su questo punto essenziale della politica nostrana.
    Mancano 4 mesi alle elezioni, con le festività natalizie nel mezzo ... tempo ne è rimasto proprio poco per fare una buona legge ...

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