Sto approfondendo la conoscenza dell'Open Source.
Letteralmente Open Source significa Sorgente aperta, in pratica io lo intendo così:
Processo attraverso il quale un'opera d'arte o dell'ingegno, un'invenzione, una scoperta scientifica o un ritrovato tecnologico vengono messi gratuitamente a disposizione dall'autore (inventore/scopritore) per l'utilizzo da parte della comunità umana.
Chiunque ne abbia le capacità e la volontà, ha il diritto di modificare l'opera dell'autore per migliorarla o adattarla a diverse esigenze senza poter accampare alcun diritto d'autore sulle modifiche apportate, né tanto meno sulla copia originale.
E questo si chiama copyleft, cioè diritto gratuito di copia e dovere di trasmettere questo diritto, in opposizione al copyright, diritto d'autore, dovere di citazione e dovere di pagamento delle royalties all'autore.
Mentre il copyright rimane all'autore e produce un'accumulazione di risorse sullo stesso autore, il copyleft si propaga indefinitamente per tutta la catena di vita del prodotto e di tutte le sue eventuali versioni modificate nel tempo, di fatto distribuisce le risorse prodotte a tutti gli utilizzatori a valle.
La piattaforma Open Source su cui produco questo blog è Ubuntu (Linux based).
Cosa significa Ubuntu? Qui ho trovato una spiegazione che mi è molto piaciuta:
Ubuntu, una saggezza ancestrale
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