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mercoledì 18 luglio 2012

Cause attrattive e cause dispersive

In forza di moderne teorie scientifiche quali il meccanicismo per quel che riguarda il mondo delle cose inanimate e il darwinismo per il mondo vivente, ci siamo abituati ad immaginare che ogni causa sia nel passato del proprio effetto. Di questo assioma non vi è certezza, al contrario, è possibile ipotizzare l'esistenza di cause posizionate nel futuro che "attraggono i sistemi naturali" verso una possibile configurazione altrimenti inspiegabile. Noi stessi, ogni volta che decidiamo in autonomia, ovvero operiamo una libera scelta tra due o più possibilità, creiamo un futuro diverso, in funzione di un'idea di futuro preordinata che vogliamo realizzare. Ma non è solo questione di scelta intelligente e ponderata, perché spesso e volentieri agiamo d'impulso, d'istinto, senza riflettere e, ciononostante, scegliamo una strada piuttosto che un'altra.

Allora tutto è governato dal caso?

Fosse vero saremmo sollevati da ogni responsabilità per quanto è accaduto, accade ed accadrà ... in questo caso sarebbe meglio dire che "tutto è abbandonato al caos" (come è, purtroppo, il caso del nostro paese).

Quindi il caso come generatore del caos?

E se il caso fosse semplicemente l'insieme delle cause, passate e future, che noi non possiamo conoscere, perché vanno oltre le nostre possibilità di comprensione e di osservazione? Sappiamo, ad esempio che esistono stelle oltre il nostro orizzonte degli eventi (il limitare dello spazio da cui ci giungono le onde luminose emesse fin dall'inizio dell'universo), eppure non nutriamo alcun dubbio sulla loro esistenza.

Allora noi chiameremmo caso ciò che sta alla radice dell'esistenza delle cose e che semplicemente ci è precluso conoscere (c'è un noto teorema, di Godel, che tratta proprio dell'impossibilità dei sistemi finiti di darsi delle fondamenta autonome).

Ritornando alle cause poste nel futuro, nella teoria sintropica di Fantappiè sono definite col nome di attrattori; esse sono meno evidenti delle cause dispersive (in linguaggio scientifico: entropiche) posizionate nel passato. Perché di quest'ultime ci è concesso di esaminare le tracce catastrofiche od evolutive, che permangono fino al momento presente, mentre sulle prime si possono solo fare ipotesi collocate nel futuro, pertanto non osservabili, né ripetibili.
L'indagine scientifica moderna è basata sul metodo sperimentale, applicato per primo da Galileo Galilei, tale metodo pone lo sperimentatore nell'atteggiamento di passiva osservazione degli effetti derivanti da cause accertate, siano esse provocate o meno dallo sperimentatore stesso.
Questo atteggiamento prescinde da qualsiasi riflessione filosofica o valutazione morale sui risultati dell'esperimento scientifico, sia a priori che a posteriori; potremmo dire, usando parole profane: non poteva andare diversamente, abbiamo lasciato le cose devolvere spontaneamente nella direzione di un aumento del caos materiale e della dispersione energetica.

Ciononostante c'è almeno un principio naturale che contrasta con l'interpretazione caotica dell'evoluzione dell'universo, si tratta della forza di gravità. Infatti si tratta di una forza attrattiva che è pure un attrattore universale: costruttore di mondi, di sistemi, di galassie. Dal caotico gas primordiale si sono lentamente formate le galassie, all'interno di queste le stelle, attorno a queste i sistemi planetari: tutto il processo è stato, ed è tuttora, governato dalla forza di gravità. Le ultime scoperte astronomiche narrano dell'esistenza di una materia oscura che amplificherebbe tali fenomeni (in particolare la formazione delle galassie), e di un'energia oscura che si opporrebbe alla forza di gravità. Tale energia oscura sarebbe associata alla struttura dello spazio-tempo che è in continua espansione dagli albori dell'universo e che attualmente subirebbe un'espansione addirittura accelerata, un'evoluzione che porterà, in un remoto futuro e se non interverranno altre cause, alla lacerazione della struttura dello spazio e della materia con conseguente morte dell'universo.

La forza di gravità quindi come attrattore, l'energia oscura come dispersore, alla lunga vincerà l'energia oscura e l'universo finirà nel nulla ... oppure no?

Parlando dell'atto creativo di Dio, al posto del classico "fiat lux" che tradizionalmente diede inizio a quella danza che l'universo parrebbe continuare "ex motu proprio", potrebbe essere un attrattore posizionato nell'infinito futuro. La Causa Prima dell'Universo potrebbe essere, in definitiva, una Causa Ultima. Il Padre, attraverso il Figlio, attirerebbe tutti e tutto a sé, nel compimento dei Cieli Nuovi e di una Nuova Terra (pur se emergenti dal caos). Il Figlio muore e, come il seme genera la pianta, così Egli genera la nuova creazione. Allora Gesù Risorto ha le radici in Gesù di Nazaret, proprio come il seme è radice alla pianta; e come la pianta emette nuove radici mentre il seme muore, così Gesù muore per mettere radici in mezzo agli uomini.

La pianta ha lo stesso patrimonio genetico del seme, ma è altra cosa dal seme. Come non si può dire se venga prima il seme o la pianta, in quanto ciascuno si genera reciprocamente dall'altro, così si può affermare del Padre e del Figlio. Gesù di Nazaret, profeta grande in parole ed opere, sperimenta la paternità del Padre dentro e fuori di sé in quanto creatura umana e "vede" il disegno del Padre sulla sua umanità, ma contemporaneamente afferma: "Io e il Padre siamo Uno". Il Padre genera il Figlio "ab aeterno", prima del tempo ... o alla fine dei tempi ("quando il Figlio dell'uomo ritornerà sulla terra"). Con ciò Gesù afferma di essere Dio al pari del Padre, uno con Lui eppure distinto.

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