"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

giovedì 8 dicembre 2011

Imposta Municipale sugli Immobili (IMU)

L’articolo 8 del DLgs. 14 marzo 2011 n. 23, contenente disposizioni in materia di Federalismo fiscale municipale, aveva previsto l’ingresso dell’imposta municipale sugli immobili a decorrere dal 1° gennaio 2014.

Così l'ultimo governo B&B aveva provato ad attribuirsi i meriti del varo di quel provvedimento legislativo che passa sotto il nome di federalismo fiscale, senza, ma solo in apparenza, farne pagare gli oneri al proprio elettorato, perché li rimandava alla successiva legislatura.

La politica italiana degli ultimi anni appariva sempre più la tessitura della tela di Penelope ... in attesa del ritorno ... ma di chi? C'era qualcosa di perverso, diremmo di diabolico, in questo procedere a passo di gambero ... fosche nubi di addensavano all'orizzonte del cielo repubblicano!

Poi è arrivata la scure della crisi finanziaria, si badi bene, non economica, perché quella c'era già da qualche anno almeno ... dicevamo la crisi finanziaria dello Stato, che, nel giro di qualche mese, non sarebbe più stato in grado di onorare gli impegni economici presi con lavoratori, pensionati e mercati.

Sicché ... molla via la tela, è arrivato l'invitato a nozze, e che si fa? Si decide di ammazzare il vitello grasso, quello che abbiamo conservato in tutti questi anni dell'attesa: quello che chiamiamo stato sociale, e molti di noi non si rendono conto che si tratta di una tautologia.

Proprio come quell'altra espressione assai usata, economia sociale di mercato ... la pensiamo come se fosse possibile avere un'economia che prescinde dal sociale o dal mercato, cioè un'economia privata del libero scambio dei beni prodotti secondo i bisogni delle persone e resi disponibili a tutti!

Ma torniamo al tema: è stato auspicato dal Capo dello Stato e promesso dal Capo del Governo, che la manovra finanziaria sarebbe stata giusta, equa e solidale: giusta perché avremmo pagato tutto il dovuto, equa perché avremmo pagato tutto il maltolto, solidale perché ognuno avrebbe pagato in base alle proprie capacità.

Sul fatto che sia giusta non possiamo nutrire dubbi, la contabilità non è un opinione, né può essere oggetto di sondaggi; ad ogni modo, l'Europa e i mercati ci diranno presto se è veramente tale.

Sul fatto che sia equa qualche dubbio lo possiamo nutrire, ad esempio si può e si deve fare di più per scoraggiare l'evasione fiscale ed incentivare l'economia in chiaro, per calmierare gli eccessi della finanza che strangolano l'economia reale, per regolare i conflitti di interesse (anche bancari), che mortificano il libero scambio economico e la competitività delle aziende e delle imprese; qualcosa in più si poteva fare riguardo alla tassazione dei capitali scudati (una volta stabilito che è lecito tassarli, perché limitarsi ad un misero 1,5%?). Si può e si deve fare uno sforzo di maggior equità ... valuteremo i prossimi passi dell'attuale governo ...

Nutriamo forti dubbi sul fatto che sia solidale. Per spiegare faremo due esempi macroscopici, riguardanti proprio l'oggetto di questo post: l'IMU.

Ma consentiteci di argomentare.

Da più parti, Chiesa Cattolica, forze sociali, sindacati, perfino dai partiti, si è indicato nella mancanza di una seria politica familiare la causa principale dello scarso indice di natalità nostrano, che si riflette in una progressiva emarginazione della componente giovanile (che diventa minoritaria), preludio ad una fase di bassa crescita economica che si conclude nella stagnazione.

Abbiamo dinnanzi un paese che si preoccupa di conservare un passato, più che di costruire un futuro ... e questo è logico e naturale se il paese è maggiormente composto da una popolazione adulta ed anziana.

Un paese dove i privilegi sono duri a morire, dove le posizioni di rendita sono quasi inamovibili.

Noi sappiamo che un paese così composto è destinato al declino, anzi è già il risultato di un declino.

La radice del male che affligge l'Italia è qui: nella preclusione del futuro.

E infatti cosa risponderemmo alla domanda: come vedi il futuro del tuo paese?

E adesso spieghiamo perché la manovra finanziaria del Governo Monti è poco equa e per nulla solidale: si è innalzata - mediamente - del 60% l'aliquota per la tassazione diretta della prima casa di proprietà, mantenendo la quota esente a 200 euro.

Equità - questa è pura matematica - avrebbe richiesto di innalzare del 60% anche la soglia di esenzione, cioè da 200 a 320 euro.

Equità e solidarietà avrebbero richiesto di applicare anche questa tassazione con aliquote progressive, esattamente come si fa con l'IRPEF. Perché chiedere lo stesso contributo, a parità di immobile, a chi denuncia un reddito di 20.000 euro annui e a chi ne denuncia uno di 200.000, cioè dieci volte tanto? L'art. 53 della Costituzione dispone in tal senso: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività". Cioè aliquote maggiori per contribuenti più capienti.

Solidarietà avrebbe richiesto di considerare, ai fini del calcolo dell'imponibile, il numero di familiari o di conviventi che abitano l'immobile dichiarato prima casa di proprietà. Certamente più equo considerare la disponibilità di mq per persona, inoltre si sarebbe posto un argine a quel malcostume tributario nostrano, per cui, chi possiede due, tre o quattro residenze tenute a disposizione, è aduso ad intestare ognuna di esse come prima casa di proprietà a vari componenti della famiglia, così da poter usufruire di tutte le agevolazioni fiscali che ne conseguono.

Non è per nulla difficile distinguere questo caso di malafinanza da altri casi che sono veramente degni e meritori di attenzioni e cure da parte dello Stato, quali quello degli anziani pensionati che vivono da soli, o dei giovani in studio o in carriera che non sono ancora coniugati. Basterebbe uno stato di famiglia ... o un'autocertificazione sotto giuramento.

Era più giusto, equo e solidale non pagare alcuna imposta sulla prima casa di abitazione?

Secondo noi assolutamente no, c'è casa e casa, c'è appartamento e residenza, c'è condominio e villa, c'è città e campagna, con servizi ed esigenze diversificate ... e c'è famiglia e famiglia.

E c'è pure chi in casa propria svolge - o fa svolgere - attività lavorative, commerciali, di impresa, magari in nero, magari nel sottoscala o in taverna e non denuncia ...

Sbagliato, poco equo e per nulla solidale è far di tutta un'erba un fascio, cioè tassare tutte le prime case di proprietà con pari aliquota a prescindere da tutto!

La società civile, la comunità umana non è assimilabile ad un prato verde che cresce rigoglioso e periodicamente si rade con la falciatrice. Né è un gregge di pecore tutte identiche, da tosare alla bisogna.
Avete mai provato a distinguere una pecora da un'altra? Pensate veramente che un essere umano sia identico ad un altro, se percepisce lo stesso reddito? Eppure è così che ci considera l'Agenzia delle Entrate: pecore da tosare, tra le quali ce n'è qualcuna più grande di altre.

Abbiamo concluso sull'IMU, ma si potrebbero fare discorsi analoghi per gli interventi sulle pensioni, la previdenza, le accise dei carburanti e l'IVA: anche qui i contribuenti sono stati considerati né più né meno come pecore da tosare.

Si dirà: la situazione di emergenza finanziaria in cui lo Stato si è trovato, a causa della mancata programmazione, ci ha costretti ad agire così.

Questo è il motivo sostanziale per cui abbiamo dato il benvenuto al Governo Monti ... e a tutti quelli che ne seguiranno ... pronti a dargli il benservito se non vedremo il cambiamento in atto fin dai primi mesi dell'anno entrante.

Ci attende un 2012 decisivo, nel bene e nel male, nonostante o in forza (l'aggettivazione dipende dai punti di vista e dalle credenze di ognuno) delle predizioni catastrofiche delle arcinote profezie Maya.

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