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lunedì 9 gennaio 2012

FAVOLA: LA LLORONA

Riceviamo da Sabrina questa favola, con interpretazione moderna.

Ci sono molte interpretazioni di questa favola, io l'ho trovata su "Donne che corrono coi lupi" e su questo libro l'interpretazione è al femminile, però mi ha colpito molto il contenuto, perché è un immagine semplice di cose (terribili) che accadono.
Eccola qua:


LA LLORONA (la piangente)

Un ricco hidalgo corteggia una donna bella ma povera e ne conquista l'amore. Gli dà due figli, ma lui non si degna di prenderla in moglie. Un giorno annuncia che sta per tornare in Spagna, dove sposerà una donna ricca scelta dalla famiglia, e porterà con sé i figli.
La giovane impazzisce e agisce proprio come tutte le pazze urlanti di ogni tempo. Gli graffia la faccia, si graffia la faccia, gli strappa i capelli, si strappa i capelli. Prende i due figlioletti e corre al fiume e li butta nell'acqua. I bambini affogano e la Llorona cade sulla riva nel dolore e nel lutto, e muore.
L'hidalgo torna in Spagna e sposa la donna ricca. L'anima della Llorona sale al cielo. Là il custode del cancello le dice che può entrare perché ha sofferto, ma prima deve recuperare dal fiume le anime dei figli. Ecco perché oggi si dice che la Llorona spazza le rive coi lunghi capelli, infila nell'acqua le lunghe dita e draga il fondo. E per questo i bambini non devono avvicinarsi al fiume di notte, perché lei può scambiarli per i propri figli e portarli via per sempre.

In una versione moderna la Llorona andò con un ricco hidalgo proprietario di varie fabbriche sul fiume. Durante la gravidanza bevve l'acqua del fiume e le nacquero due gemelli ciechi e con i piedi palmati, perché l'hidalgo aveva inquinato il fiume con le sue fabbriche. Allora lui non la volle più e sposò una donna ricca che voleva i prodotti delle sue fabbriche.


"Inquinamento": privazione di forza-potere vitale.


Se immaginiamo “l'uomo ricco” con il “potere” dei tempi nostri, la società oggi è la donna amica dell'uomo potente ... questa è una donna sofferente, triste e senza pace ... Malata.

Questa favola potrebbe essere un messaggio da divulgare a tutti, ma soprattutto a tutti coloro che decidono per la comunità, sperando che giunga il messaggio di non inquinare = non privare delle forze vitali il terreno, l’aria, le persone…

I progetti di cementificazione di larghe fasce di territorio, al di là del lustro che possono dare a politici e architetti, questi progetti "inquinano".
Se questi personaggi che progettano e decidono sono veramente bravi, sapranno progettare migliorando la vita dei cittadini senza togliere la forza vitale al territorio; a questo punto ciò significherebbe anche che la loro bravura dovrebbe essere nel rivedere i loro progetti.

Io penso che: terra, acqua, aria ... siano beni collettivi e che i progetti sui beni collettivi dovrebbero creare benessere e non solo profitto.

Sabrina Galiazzo

2 commenti:

  1. Sabrina sei grande! Il cattivo della favola è un eroe al maschile, un guerriero, un hidalgo, un portatore di morte!

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  2. Questa favola sembra "vera" come tante altre vite rovinate per la mancanza dell'amore. Quindi gli uomini potenti o ricchi dovrebbero rispettare la Terra Madre e l'umanità così tutto sarebbe meraviglioso e pacifico. Grazie, Sabrina!

    Donata

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