"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

sabato 19 novembre 2011

Come procedere con la gestione dei beni comuni?

Ho partecipato anch'io alla campagna referendaria della scorsa primavera, campagna conclusasi il 13 giugno con la scelta, suffragata dalla maggioranza assoluta degli elettori italiani, della gestione pubblica dell'acqua e delle fonti di energia rinnovabile. Oggi vorrei mandare un messaggio, con umiltà e in semplicità, al nuovissimo Consiglio dei Ministri della Repubblica, che sta muovendo i suoi primi passi nell'azione di governo.

Nell'attuale congiuntura finanziaria non possiamo far mancare le risorse per la manutenzione delle infrastrutture (acquedotti e depurazione) del Sistema Idrico Integrato e per l'adeguamento che consegue alle crescenti esigenze abitative, agricolturali ed industriali del paese.
Stiamo infatti parlando di un bene comune essenziale che va salvaguardato, un bisogno primario che va soddisfatto, un diritto umano che deve essere rispettato.

Questa dovrebbe essere la prima preoccupazione del governo in un frangente in cui, sempre in base al secondo quesito referendario, confermato dalla corte costituzionale, sarà necessario (in realtà doveva essere già fatto dall'agosto scorso) decurtare mediamente del 7% gli importi delle bollette del SII, a causa dell'abrogazione della legge che assicurava la remunerazione del capitale investito. E ciò deve valere per tutte le società e tutti gli ATO nazionali, siano essi a capitale pubblico, privato o misto.

Inoltre, per effetto del primo quesito referendario, le società a capitale misto (pubblico-privato) e la cosiddette multiutility (le società che trattano acqua, rifiuti, trasporti pubblici, gas, elettricità, e chi più ne ha, più ne metta) dovranno scorporare la gestione dell'acqua da tutte le altre e renderla totalmente pubblica per quanto riguarda la parte che gestisce il ciclo dell'acqua.

E' il caso di ACEGAS APS, la multiutility Padovana/Triestina, che gestisce anche una società finanziaria ... confrontare l'articolo sul Mattino di Padova per una rapida verifica:

Trasporti, Padova: operazione da 10 milioni di euro

Non sia mai che, allo scopo di sottrarre la gestione dell'acqua alla speculazione privata, ci inventiamo delle società a partecipazione mista pubblico-privato, delle vere e proprie scatole cinesi, che svolgono precisamente la stessa funzione speculativa, con in più il sostegno delle Istituzioni comunali, provinciali e regionali. Creando così un monopolio, nell'ambito dei servizi pubblici locali, dove pubblico e privato vanno a braccetto, quello che, di fatto, è avvenuto a Padova.

Quando si passa da una gestione plurale, trasparente, in cui i privati perseguono il loro interesse con efficienza ed il pubblico svolge la sua funzione di regolatore e controllore dei beni comuni ... ad una gestione in cui interessi pubblici e privati si mescolano e si intersecano, il pericolo della degenerazione, della corruzione, dell'infiltrazione mafiosa, non può che aumentare, assieme ad una diminuzione dei livelli di efficenza ed efficacia del servizio in questione.

La vicenda del MetroBus, poi diventato Tram ne è la lampante dimostrazione. Il raddoppio dell'inceneritore di Padova ne è la drammatica conferma. Ed è APS Holding che gestisce contemporaneamente i parcheggi a pagamento per le auto ed il trasporto urbano su Autobus.

E che dire dalla raccolta differenziata spinta? Fatica a partire, perché c'è un altro evidente conflitto di interessi dentro ACEGAS APS, tra la gestione del termovalorizzatore e la gestione differenziata dei rifiuti, la quale ultima comporta una sensibile riduzione della componente non riciclata e avviata all'incenerimento, a detrimento dei profitti del primo.

Lo spiega bene Emilio Molinari nel suo libro "Salvare l'acqua".
Al capitolo 3 "Balle globali", paragrafo "Se il mercato fallisce", leggiamo:

"Il settore dell'acqua è probabilmente uno dei settori dove la corruzione è più forte ... e l'opinione pubblica, le associazioni di consumatori e le Ong dovranno essere incoraggiate a sorvegliare l'attività degli operatori dell'acqua e a evidenziarne le pratiche corruttive".

Il comune di Napoli ha già cominciato.
Chi volesse ascoltare l'esperienza del

neo-assessore ai Beni Comuni Alberto Lucarelli,

lo potrà fare

mercoledì 23 novembre 2001, alle ore 20:30,
in Sala Paladin - Palazzo Moroni - Padova.

L'Amministrazione di Padova e tutte quelle coinvolte a vario titolo nell'identico processo di ripubblicizzazione del SII, dovrebbero prendere atto del risultato referendario ed interrogare il governo sul da farsi, senza più attendere oltre!

La stessa Anci dovrebbe intervenire presso il governo, facendo presente che il Parlamento Europeo, con risoluzione dell’11 marzo 2004:

a) afferma che “non si dovrebbe realizzare la liberalizzazione dell’approvvigionamento idrico (compreso lo smaltimento delle acque reflue) in vista delle caratteristiche spiccatamente regionali del settore e delle responsabilità a livello locale in materia di approvvigionamento di acque potabili”;
b) “ritiene che, essendo l’acqua un bene comune dell’umanità, la gestione delle risorse idriche non debba essere assoggettata alle norme del mercato interno”;
c) afferma che la liberalizzazione nel settore dell’approvvigionamento idrico e del trattamento delle acque “tende a distogliere l’attenzione dai problemi reali e potrebbe mettere in pericolo la sicurezza degli approvvigionamenti”.

Nessun commento:

Posta un commento