"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

lunedì 21 novembre 2011

Società civile e società incivile a confronto

La società civile ha consegnato il potere nelle mani della società politica per troppo tempo e senza controllo.
Adesso è giunto il momento di riprendercelo.
Per intanto, avendo firmato una cambiale in bianco, ci tocca pagare i debiti contratti.
Il ripristino dell'ICI sulla prima casa, la patrimoniale, un ulteriore aumento dell'IVA e dei bolli, un'ulteriore riforma pensionistica ... sono, secondo indiscrezioni, le ipotesi allo studio del Governo Mario Monti & C.
Non possiamo sottrarci, pena il fallimento dello Stato e siccome lo Stato siamo noi - piccolo particolare, questo ce lo ricordano sempre quando c'è da pagare, mai quando c'è da decidere se contrarre il debito -, dicevamo, siccome lo Stato siamo noi, dobbiamo pagare, pena il nostro fallimento, come singoli, come famiglie, come comunità.

Non più tardi di alcuni mesi fa abbiamo votato, in maggioranza, per mantenere l'acqua e le infrastrutture del Servizio Idrico in mani pubbliche, per evitare che i privati possano ricavar profitto dai beni comuni; ma, per tutto il resto, cioè l'asporto rifiuti, i trasporti pubblici, i parcheggi, il gas e l'elettricità ci va bene il gestore privato. Almeno così ci hanno detto ...
Misteri della Volontà popolare.

Abbiamo anche detto NO allo sfruttamento dell'Energia Nucleare sul suolo italiano, resi consapevoli dal disastro giapponese (disastro umano, ambientale ed ora anche finanziario) dei rischi ineliminabili e, francamente, altamente ingiustificati, connessi con l'utilizzo delle centrali nucleari; ma la nostra potente società elettrica ENEL (che è una multinazionale), partecipa nel mondo alla gestione (e alla costruzione di nuove) centrali nucleari di generazione III+ e alla progettazione di centrali di generazione IV. Con buona pace di tutti noi: esportiamo tecnologia collegata all'Italia in tutto l'orbe terracqueo. Facile profezia quella del Silvio nazionale, che, non più tardi di alcuni mesi fa, poco prima del pronunciamento popolare, predicava: "non possiamo sottrarci al nucleare: è il destino dell'Italia" intendendo: "il nostro destino è sedere al tavolo delle potenze nucleari mondiali".
Evidentemente non tutti i commensali lo hanno gradito.

Adesso, però, ci tocca pagare. Pagare i debiti e pagare per la manutenzione degli acquedotti e dei depuratori e pagare per l'aumento del prezzo dei carburanti, del gas e dell'elettricità. E chi ce l'ha i soldi in questo frangente? Io no, e tu? E loro? Nessuno ce l'ha i soldi, perché c'è la crisi.
O meglio, i soldi ci sono, qualcuno ce li ha, ma non si possono smobilitare, pena perdite ingentissime.
I valori di tutti i titoli in borsa sono calati di numeri a due cifre e lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, non hanno il becco di un quattrino, anzi, ne hanno meno di zero, perché, non l'abbiamo dimenticato, sono indebitati.
Quindi, adesso il problema di Mario Monti, che è il nostro problema, di noi, società civile, è far ripartire gli investimenti, e con essi, la crescita economica, cioè ridare volano alla ricerca, ossigeno alla cultura, rimodernare le infrastrutture, ricostruire il sistema scolastico ed universitario, dare lavoro ai giovani e alle donne, favorire le giovani coppie ... la natalità!

E allora, dove si possono trovare le risorse finanziarie per il futuro del paese?
A noi viene una risposta, semplice ed efficace, per far ripartire gli investimenti: lo diciamo sottovoce, come suggerimento, perché sappiamo che disturberà i manovratori e scontenterà un po' tutti ...
Dove stanno le risorse finanziarie? E' così evidente, coraggio, possiamo arrivarci insieme a capirlo, tu ed io, noi, insieme.
L'Italia ha una risorsa da mobilitare: gli anziani pensionati, sono milioni di cittadini che trascorrono buona parte del loro tempo segregati in casa ad accudire i nipoti o a guardare la TV, quando non è il caso che qualcuno debba accudirli in vece nostra.

Pare che l'INPS (con le altre casse di previdenza) possieda un patrimonio immenso, che potrebbe essere messo a disposizione per gli investimenti (possibilmente a costo zero) necessari per dare lavoro ai giovani, alle donne, favorire le giovani coppie ... la natalità!

Rovesciamo il tavolo!
Perché devono essere i giovani a pagare le pensioni degli anziani?
Perché non facciamo pagare, almeno in parte, lo stipendio dei giovani dagli anziani?
Perché non facciamo pagare gli incentivi alla natalità dagli anziani?
Dove cresce un paese? Ma è ovvio, nella sua componente giovanile. Perché la componente adulta declina e quella anziana passa.
Apriamo gli occhi: abbiamo creato una società che guarda al passato, alle sue sicurezze, ai suoi miti, e, ad ogni passo, stritola sotto il proprio tallone di ferro innumerevoli schiere di giovani donne e giovani uomini.
Pensiamo alle discoteche, con i loro buttafuori, alle piazze dello spritz, alle corse in auto e in moto, allo sballo di gruppo, ai tabloid patinati, alla musica metallica, alle morbosità della casa del grande fratello, allo sport dopato e tifato, al vestito griffato, ai social network, ai centri sociali, ai call center.
Ho visto giovani divenire l'ombra di se stessi, avvinti come l'edera al palo, ma in una spirale discendente.
Giovani donne e giovani uomini divenuti consumatori di droghe, volontà annullate nel desiderio di procurarsi quella breve parentesi di felicità in un fluire di vita privo di significato.
Non erano stati creati per questo, li abbiamo manipolati perché tali diventassero: consumatori ... e basta.
Adesso, cosa proverà un consumatore che non potrà più consumare?
Proverà l'Inferno.

Caro Mario Monti, aspettiamo di vederti in azione!

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