"io decido X Albignasego" è il nome del movimento civico che vuol dare la parola ai cittadini di Albignasego, comune della provincia di Padova ... e non solo!

sabato 22 ottobre 2011

Acqua pubblica: in che direzione stiamo andando?

Moreno ci segnala questo articolo tratto da il Fatto Quotidiano, che pubblichiamo:

Il comitato per il NO all'acqua pubblica batte cassa per i rimborsi dallo stato

Avete letto?
E' questo il problema postreferendario?

Anche, ma, secondo noi, non è il solo e soprattutto non è il più importante.
Accapigliarsi per 60.000 euro è vergognoso e sintomatico dell'individualismo esasperato che permea l'attuale società politica italiana.
Eppure c'è qualcos'altro di ancora più grave. Chi ha raccolto le firme, e tra questi vi erano tanti militanti e dirigenti del Pd, di Idv, di Sel, dell'Udc, assieme a tanti cittadini comuni, procede in ordine sparso, ognuno cercando di tirare l'acqua al proprio mulino, senza aver compreso che l'acqua è veramente un bene comune e nessuno ha il diritto di appropriarsene.

Esaminiamo un caso che ci riguarda più da vicino delle vicende laziali citate nell'articolo: l'acqua dell'Altopiano di Asiago è proprietà degli abitanti dell'altopiano? Proviamo a porre la domanda a loro stessi e poi la poniamo agli abitanti di Vicenza città o di Padova, che la utilizzano nella forma estratta dalle falde acquifere, alimentate dall'altopiano, dopo che le rocce attraverso cui è penetrata l'hanno depurata ed arricchita di sali minerali.

Facciamo adesso un salto temporale all'indietro di 2000 anni e andiamo a rileggere la favola attribuita a Fedro il lupo e l'agnello nella Traduzione di Giovanni Grisostomo Trombelli (1752), per farne un'interpretazione moderna:

A un rio medesmo, dalla sete spinti, l'Agnello, e'l Lupo eran venuti.
Il Lupo al fonte più vicin; da lunge assai bevea l'Agnello:
allor che ingorda fame punse il ladron a ricercar tal rissa:
perché l'acqua, a lui dice, osi turbarmi?
L'Agnel tremante:
intorbidar poss'io l'onda, che dal tuo labbro al mio trascorre?
Quegli vinto dal ver:
ma tu, soggiunge, fin da sei mesi con acerbi motti m'oltraggiasti:
io non era allora nato, l'Agnel risponde.
Sì, riprende il Lupo; ma ben tuo padre villanie mi disse.
Così l'addenta, e ne fa ingiusto scempio.
A colui s'indrizza il mio racconto,

che con falsi pretesti i buoni opprime.

La discussione sull'utilizzo dell'acqua del ruscello viene accampata dal lupo come pretesto per un fine diverso: il lupo, fin dall'inizio, ha deciso di banchettare con carne di agnello.

La morale attuale è questa: inutile discutere con chi ci osserva con occhi di predatore! Se gli agnelli non uniscono le loro forze e non esiliano il lupo (con procedure democratiche, sia ben chiaro) ognun di loro sarà sempre in pericolo di vita e di morte!

Così sarà dei beni comuni se non ce ne prenderemo cura con impegno personale e collettivo insieme.

Stiamo attenti, però, ai compagni di strada che sceglieremo, perché oggidì ... ci son lupi che si travestono da agnello!

A voi trarre le conclusioni.

Nessun commento:

Posta un commento